Quando l’aurora divampa
tra i flutti notturni
mossi alla luce,
cresce la cresta del sole
su l’anima e le membra
le pupille elevate.
Allora ritorna il ricordo fanciullo
di quando a bracciate
misuravo
forze oscure nella corrente
-roccia azzurra-
e la tristezza m’assale
pallido raggio di luce.
Sulla superficie
ora un orecchio malato
attende -assente
al tono delle acque.
Nel pensiero il fanciullo
s’acquieta
al ritorno nel grembo
d’una madre benevola
e silenziosa..
quando allora
il mio corpo provato
siederà sulla scogliera
affranto
a ricordare gli anni trascorsi
alla fine del ciclo,
con piena decisione
l’anima già dipartita raggiungerà
ricolmo di mare nel viso,
negli occhi e le orecchie
finalmente vive.
tra i flutti notturni
mossi alla luce,
cresce la cresta del sole
su l’anima e le membra
le pupille elevate.
Allora ritorna il ricordo fanciullo
di quando a bracciate
misuravo
forze oscure nella corrente
-roccia azzurra-
e la tristezza m’assale
pallido raggio di luce.
Sulla superficie
ora un orecchio malato
attende -assente
al tono delle acque.
Nel pensiero il fanciullo
s’acquieta
al ritorno nel grembo
d’una madre benevola
e silenziosa..
quando allora
il mio corpo provato
siederà sulla scogliera
affranto
a ricordare gli anni trascorsi
alla fine del ciclo,
con piena decisione
l’anima già dipartita raggiungerà
ricolmo di mare nel viso,
negli occhi e le orecchie
finalmente vive.
Commenti
ESPRESSIVO DECANTO.
LIETO INIZIO SETTIMANA.
*****
Versi molto graditi. Un saluto!
Il testo si vela di dolce malinconia senza dare l'impressione di voler toccare becere nostalgie.
Avrei forse accorciato il testo per una più rapida enunciazione poetica ma questa è soltanto una mia impressione e come tale va considerata.
Lettura comunque piacevole e apprezzata non poco. Buono lo stile e lo scorrimento dei versi.
Ciao
Aurelio