Povero di vittoria,
credevo fosse parte della gloria
il desiderio che pressava in me.
E pur sapendo fosse deleterio
incubavo quel batterio in boria
Perché sia piena la tua gioia,
per un grande futuro,
parlottava,
ma la mia buona vena l’osteggiava,
e smorzava in toto la mia foia.
Così il bello lo si fè figuro,
e deposi brame e bramosie
e m’arresi al duello.
Affidai al fato la mia estate
non confusi le voglie col dovere;
nell’intricate logiche di vita
distinsi le merci da volere
presi per mano la coscienza
e feci frutto della conoscenza.
credevo fosse parte della gloria
il desiderio che pressava in me.
E pur sapendo fosse deleterio
incubavo quel batterio in boria
Perché sia piena la tua gioia,
per un grande futuro,
parlottava,
ma la mia buona vena l’osteggiava,
e smorzava in toto la mia foia.
Così il bello lo si fè figuro,
e deposi brame e bramosie
e m’arresi al duello.
Affidai al fato la mia estate
non confusi le voglie col dovere;
nell’intricate logiche di vita
distinsi le merci da volere
presi per mano la coscienza
e feci frutto della conoscenza.
Commenti
A volte, anche una sconfitta, una rinuncia può portare alla gloria, ad un obbiettivo che si pensava si potesse raggiungere solo con quel determonato scopo, con una vittoria!
Quando un desiderio è troppo intenso, che sia d'amore, di odio, di disperazione, di passione ardente, diventa on'ossessione acuta e profonda per la quale se ne fa ragione di vità, un obbiettivo da raggiungere ad ogni costo!
Se però si riesce a capire che quel desiderio non è altro che una foga, un istinto animalesco che certamente danneggiarebbe una persona, una cosa che ami, ti rendi conto che desistere, rinunciare a quella foga animalesca non è una sconfitta ma una vittoria che ti porta con coscienza alla pace dei sensi, alla gloria, alla comprensione, alla ragione, al buon senso!
Complimenti vivissimi e sinceri, grande poeta e carissimo amico Ugo!
Buona e serena serata te e famiglia!
Un affettuosissimo abbraccio!