L’Uomo è così
 
‘’Quando si iniziò a parlare di mantenimento artificiale in vita del cervello umano io ero poco più che una bambina. Mai avrei pensato che questa procedura sarebbe, un giorno, divenuta realtà. Avevo settant’anni quando la tecnica fu sperimentata per la prima volta. Fu un grande successo scientifico che suscitò molte polemiche. Non mi addentrerò nelle spiegazioni tecniche. Quello che conta è che oggi ci sono delle macchine che tengono in vita il cervello di un essere umano espiantato dal corpo e collegato ad un computer che interpreta e traduce tutte le funzioni celebrali. In questo modo si può dire che il cervello di ogni persona sopravvive alla morte fisica. E’ più dell’eterno sogno di vincere la morte: è avere la possibilità di essere giudicati per quello che si è, non per come si appare. Il computer è in grado anche di fornire al cervello i sensi dell’udito e della vista. In pratica la persona continua a vivere, ma senza più un corpo. Ci sono tre sole condizioni necessarie affinché questa procedura di post mortem possa essere attivata. La prima, che ci sia l’espressa volontà del soggetto in un testamento biologico; la seconda, che la procedura venga attivata entro pochi minuti dall’arresto cardiaco e in assenza di morte celebrale; la terza, ovviamente, che non siano presenti danni celebrali dovuti a traumi di qualunque natura. Sono stati esclusi dall’accesso alla procedura tutti coloro che hanno riportato condanne penali per reati gravi. Il mio corpo è morto qualche anno fa, quando avevo appena compiuto ottantotto anni, ma io continuo a vivere grazie alla PMM (Post Mortem Machine). Immaginate quali benefici per l’umanità l’applicazione della PMM ad Einstein o a Leonardo, o ai più grandi geni di ogni campo dello scibile umano. Posso vedere i miei nipoti crescere, i miei figli invecchiare, avrei potuto avere ancora con me mio marito, se solo non fosse morto qualche anno prima della messa a punto della PMM. E poi pensate a tutti coloro che hanno subito gravi danni alla colonna vertebrale o che sono affetti dalla sclerosi multipla. Non parliamo poi di tutte quelle persone che rifiutano o non si identificano nel loro corpo. Gli omosessuali, ad esempio. Devo anche dirvi che da quando non ho più il ‘peso’ del corpo il mio cervello funziona anche meglio. Mi sento ringiovanita. Niente più problemi di circolazione o Alzheimer. Avverto la stessa freschezza mentale di quando di anni ne avevo venti. Vi pare poco? Eppure c’è ancora chi pone questioni etico-morali su questa procedura. Assurdo! La comunità religiosa si è opposta con ogni mezzo al riconoscimento di persona fisica ai PMM-Brains. Dicono che è innaturale, che allontana l’uomo da Dio. Certo è che non saprò mai cosa c’è ‘dall’altra parte’. Almeno per il momento. Io non ci tengo. So cosa c’è da ‘questa’ parte e mi piace tanto. Se devo proprio dirla tutta qualcosa che mi manca molto c’é: il contatto fisico con il mondo. Vorrei tanto poter ancora abbracciare i miei cari ed essere ricambiata, poter assaporare tutti i cibi che amavo tanto. Ah, la torta di mele che faceva mia figlia. Beh, non si può avere tutto, no? Ora, comunque, stanno mettendo a punto un software che, basandosi sulla tecnologia della realtà virtuale, può inviare ai nostri cervelli tutti quei tipi di sensazioni legate al tatto e al gusto. Io, a dire la verità, sono un po’ preoccupata dalle modifiche e dai correttivi che si vogliono applicare al progetto iniziale del Dott. Murray e dell’Ing. Genovesi, i padri della PMM. Sono soprattutto le implicazioni politiche che mi tengono in ansia. Cosa accadrebbe se qualcuno riuscisse a violare i codici di sicurezza per immettere nei nostri computer un software che condiziona le nostre menti? Non dimentichiamoci che, in quanto persone fisiche, ci vengono riconosciuti tutti i diritti compatibili con il nostro status, voto compreso. E se qualcuno riuscisse a controllare tutti i computer che gestiscono le nostre menti? Potrebbero controllare milioni di persone. Una sorta di dittatura su scala mondiale. Forse è per questo che nel progetto iniziale si evitò la possibilità di una connessione in rete dei singoli PMM-Brain. Ognuno di noi può relazionarsi con gli altri solo nel modo convenzionale, siano essi umani nel senso tradizionale che PMM-Brains, in modo da evitare il controllo in rete da un unico computer centrale. Ogni volta che un uomo fa compiere un grosso passo all’umanità ce n’è un altro pronto a sfruttarne gli aspetti negativi. L’uomo è così.’’
- Trovare questo file in un vecchio palmare è stato uno choc. Quanto mi manchi mamma. Il nuovo regime controlla da anni tutti i PMM-Brains e se lo scopre sono guai, ma è un ricordo troppo prezioso. Correrò il rischio di tenerlo. – pensò Alan riponendo il palmare in una vecchia cassapanca in soffitta.
 

 
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Profilo Autore: Renato Dentice d'Accadia  

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Commenti  

catilo
# catilo 08-02-2014 02:09
1984 con il suo Grande Fratello? :eek: AIUTO!!!
Anna
# Anna 08-02-2014 09:57
:lol:
Anna
# Anna 08-02-2014 09:57
Scorrevole alla lettura... complimenti per l'immaginazione di fantascienza futuristica!!! :lol:
amilcare stunf
# amilcare stunf 08-02-2014 12:24
Hai fatto male a pubblicare....p ensa se lo legge Berlusconi.... :lol: Scorrevolissimo scritto; l'idea forse ispirata a telefilms fantascientific i (mi ricordo all'uopo un episodio di spazio 1999 dove c'erano degli alieni dotati di sola capoccia....par dòn cervello).

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