La Sicilia, l’Etna e gli aranceti della Piana di Catania. Li avete presenti? Forse no, qui è tutto un altro mondo. Dove abito io, invece è diverso, si può sentire il profumo di zagara al tramonto ed è qualcosa di grandioso. Ciò che non lo è, invece, è la questione dell’occupazione, siamo tutti occupati a non far nulla. Non che noi non vorremmo, ma proprio non c’è storia, siamo costretti a passare il nostro tempo al bar a discutere della Juve o del Milan o di qualche rara bellezza locale. Di quelle che si fanno vedere per strada ogni tanto, perché di solito stanno rintanate nelle cucine di casa o in salotto a imparare l’uncinetto. A parte i braccianti che raccolgono le arance d’inverno e campano col sussidio di disoccupazione se hanno versato contributi per centottanta giorni, a lavorare sono gli impiegati del Comune, i maestri delle scuole elementari e i pochi negozianti che non hanno ancora chiuso i battenti. Per gli altri c’è la pensione dei genitori, la minima nella maggior parte dei casi. Noi in famiglia siamo in quattro, anzi ora in tre, poi vi spiego, l’unica entrata è la pensione di papà e per fortuna lo è ancora, anche se papà non c’è più, s’è n’è andato due anni fa giusto oggi. Ci siamo ingegnati e abbiamo trovato una scappatoia, ma per favore, quando uscite di qui, non andate a raccontarlo in giro. Promesso? Va bene, ora che mi avete dato la vostra parola posso proseguire. Cosa dice lei in fondo alla sala? Che lei non può promettere nulla perché è dei Carabinieri? E’ possibile accompagnare questo signore all’uscita? Lo spettacolo in caso contrario non può continuare. Bene sta andando via, rimborseremo il biglietto in ogni caso.

Dicevamo che due anni fa papà è mancato, aveva la sua età, ma non era così vecchio. Ci siamo scervellati durante la veglia su cosa fare per mantenere l’unica entrata della famiglia. Rosario, il fratello minore diceva che era meglio, dopo i funerali, non comunicarlo all’Inps, Rosalia la sorella di casa, invece, era per una scelta radicale, usare i nostri risparmi per andare al nord o all’estero, dovunque ci fosse un’opportunità di lavoro. Poi mi è venuta l’idea geniale: basta tumularlo senza fare i funerali. Perché il loculo al cimitero è già acquistato, papà lo aveva appena finito di pagare, un mutuo ventennale al dieci per cento fisso d’interesse acceso presso la banca del paese. Avremmo potuto nottetempo, era questa la mia idea, aprire il cancello e tumularlo da soli, senza che nessuno se ne accorgesse. La delega per riscuotere la pensione l’abbiamo da anni, perché papà stava sulla sedia a rotelle prima di andarsene. Siamo andati alla rivendita di pompe funebri del paese e abbiamo acquistato una bara, all’impiegato abbiamo detto che era un regalo per una vecchia zia che stava messa male e che abitava in un altro paese. Avremmo pensato noi al trasporto. Cosi quella notte stessa fermammo l’auto dinanzi al cimitero incustodito, aprimmo il lucchetto con destrezza e facemmo il nostro lavoro. Il problema era risolto.



Tutto qui mi state dicendo? Questa è solo la prima parte della storia. Sapete che non è facile tenere nascosto un segreto, quando si beve un bicchierino di troppo con gli amici o quando le donne fanno dei pettegolezzi. Già qualche mese dopo tutto il paese era a conoscenza del nostro segreto, forze dell’ordine comprese a quanto mi risulta. Qui però siamo solidali, non facciamo mai la spia. Omertà sicula dite? Può darsi, ma si trattava di una questione di sopravvivenza, mica di mafia.

Era passato qualche mese dagli eventi, quando suonò al portone di casa un vecchio amico d’infanzia, Gaetano con tanto di moglie appresso. E che donna, credetemi, una che può presentarsi al concorso di Miss Italia senza sfigurare per nulla. Non era una semplice visita di cortesia, mi chiese di parlare in privato e mi confessò il suo problema. Ero l’unica soluzione mi disse. In breve e per non farla troppo lunga gli era appena morta la madre, una santa donna, davvero, ma che non sopportava la nuora. E’ un classico, lo so, solo che lei, era tanto arrabbiata da aver fatto testamento a favore della Chiesa. Gli sarebbe toccato solo la legittima e con tutti i debiti che aveva contratto era un uomo rovinato. Bisognava ripetere l’operazione “ Caro estinto” anche per il mio amico Gaetano. Stavolta avrei percepito un compenso e pure discreto, cinquemila euro sull’unghia. Accettai ovviamente, ma solo per l’amicizia che mi legava a Gaetano. Si dice sempre così in questi casi, ma intanto mi fregavo le mani. La seconda esperienza fu più facile, sapevamo dove mettere le mani e la notte, quella volta, era dolce e serena.

Ancora non vi basta? Va bene andiamo avanti. Non so come fu, ma si sparse la voce in un lampo, ormai non passava giorno che qualcuno non avesse un lavoro da propormi. Li la gente continuava a morire, ma i funerali erano vietati per gli over sessanta. Se era un trentenne ad andarsene, invece, c’era l’accompagnamento in pompa magna, con la giunta comunale al completo. I vecchi, invece, risultavano tutti in buona salute all’anagrafe dell’Inps.



Non poteva durare all’infinito, è quello che pensate vero? Lo pensai anch’io il giorno in cui venne a trovarmi il maresciallo dei Carabinieri. Mi vedevo già dietro le sbarre, rinchiuso in una cella di pochi metri quadri. Invece non andò così, perché anche il maresciallo aveva avuto quel giorno un lutto in famiglia. Non mi specificò le ragioni per cui aveva bisogno del mio aiuto e io non le chiesi. Meglio non stuzzicare il cane che dorme. Anche il maresciallo dell’Arma ebbe il suo bel servizio sopraffino e di sicuro mi fece anche una gran pubblicità anche nei piani alti della politica. In che senso dite? Dovete sapere che non era nemmeno passato qualche giorno che bussò alla mia porta il consiglio comunale al completo. Fu il vice sindaco a mettermi al corrente della situazione, il primo cittadino era appena deceduto, un infarto fulminante. La notizia era segreta, non lo sapevano nemmeno i familiari più stretti. L’obiettivo era scongiurare l’arrivo del commissario: c’erano troppe magagne da coprire nei conti, tutti maggioranza e opposizione avevano qualcosa da temere. Un bel funerale in incognito era la soluzione più giusta, mancavano pochi mesi alle prossime elezioni, giusto il tempo di sistemare le carte e procedere all’elezione del nuovo sindaco. Poi dopo le votazioni l’illustre cittadino sarebbe morto ufficialmente. In cambio del favore la giunta s’impegnava a farmi un offerta di lavoro, un posto come guardiano notturno del cimitero. Dicevano che ero l’uomo più indicato per ricoprire quel ruolo. Cosa ne pensate, erano nel giusto? Ovviamente accettai volentieri e la cerimonia fu uno spettacolo. Immaginate un cimitero a mezzanotte, in una serata di luna piena, con tutta la popolazione in corteo, la banda del paese a suonare la marcia funebre e la giunta al completo a onorare il caro estinto. Sono soddisfazioni che dite?

Tutto è bene quel che finisce bene? Quasi, un inghippo ci fu, a dire il vero, ma qualche giorno dopo. Le chiese del paese erano in rivolta, se non c’erano funerali da celebrare anche le entrate dei parroci erano scarse. Il piatto piangeva e loro volevano la parte che gli spettava. Ci fu una trattativa lunga e complicata, ma alla fine arrivò la fumata bianca: per ogni caro estinto tumulato di nascosto sarebbe stato versato l’ottanta per cento del listino previsto per questo tipo di cerimonia. Non di più, perché il servizio non era stato espletato. Ci fu anche il brindisi, l’accordo era di totale gradimento da parte di tutti i partecipanti alla trattativa. Siamo un paese senza defunti, presto verranno studiosi dall’estero per studiare questo strano fenomeno. Meglio fermarsi dite? Forse, ma magari no. I mafiosi? E che c’entrano, non ne ho mai visto uno in vita mia. Può darsi che qualcuno sia venuto a chiedere un favore, ma se è stato così, non lo so davvero. Dite che ne hanno approfittato per far fuori dei rivali e per nasconderne il corpo? Non saprei, non sono della polizia, il mio compito non è fare domande, quando ho una pistola puntata sulla tempia. Perché se muoio io, è un dramma. Mi debbono fare i funerali, e io non ho la pensione e nemmeno i soldi per pagarli.
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Commenti  

Vera Lezzi
+1 # Vera Lezzi 14-09-2016 09:23
Certo che FANTASIA e IRONIA non ti mancano davvero, Francesco, detto...da te Pararomantyc!!
E nemmeno le energie fisiche e spirituali se, di prima mattina, riesci a scrivere così tante barzellette! Ma sono state certamente così spontanee, che troppa fatica non deve proprio esserti costata, anzi!!
Felice comunque, io, per TE, dato che, con tutti i problemi presenti nella tua bellissima ma sofferentissima Sicilia, conservare intatta tutta questa forza interiore è davvero sintomo di gran buona salute spirituale... sintomo certo di quella ironia che è solo Forza morale e Dignità.
GRAZIE per il dono. E buona giornata...senz a funerali di nessun tipo, però...MI RACCOMANDO!!
:-) :lol:
mybackpages
+2 # mybackpages 14-09-2016 11:54
Grazie Vera, non è che mi alzi la mattina e pensi ai..funerali, non sono così macabro. Questa storia l'ho scritta quattro anni fa,
ieri ho solo deciso di riscriverla per intero, trasformandola da un racconto tradizionale in un monologo teatrale, perchè secondo
me funziona meglio così. Se può tranquillizarti ci ho lavorato nel pomeriggio. Lo sguardo dell'ironia e quello del paradosso è quello
che preferisco per parlare dei mali del mondo e anche delle difficoltà personali. Piuttosto che piangermi addosso, scelgo di
prendermi in giro da solo, ma accetto anche quando lo fanno gli altri. Hasta la vista.
Rocco Michele LETTINI
+1 # Rocco Michele LETTINI 14-09-2016 12:52
Se fosse vero... come racconto... o autobiografico. .. ci sarebbe veramente da proferir: CHE SFIGA!
NON MI RESTA CHE ELOGIARTI PER QUANTO DI IRONICO RIESCE A TRASMETTERE.
SERENA GIORNATA.
*****
Antonia Vono
+1 # Antonia Vono 15-09-2016 08:25
Meravigliosamen te irriverente,pia cevolissima la lettura,che scorre col sorriso..
Che dire? Una rappresentazion e teatrale sarebbe la morte sua..in senso buono ovviamente :-)
E in una nota semiseria,hai racchiuso,con grande ironia,il modo in cui il sud affronta il sopravvivere,a tutto e a qualunque costo..Di amarezza e necessità si fa virtù..
Un caro saluto,attendo un prossimo racconto e complimenti per la bravura.

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