-Nel mio giardino è sempre primavera e l'amore è un fiore che mai vi marcisce. Essere amati dici è la prerogativa …ma amare è il filo del sempreverde arroccato sul cuore, l'annaffio ogni alba e mai muore e prima che il sole giri le spalle, il girasole si chiude al sonno strambo degli artisti-. "E quando l’arrivo della sera ci coglie di soprassalto, le linee infinite del giallo confondono il cielo e soffiano la loro passione sugli arbusti fioriti, il lillà negli angoli sperduti, il rosso dei papaveri e quello del tuo cuore in fiamme sulle intense trasparenze del tramonto".
-E un girare continuo di sogni mai spenti…un intrigo di piccole foglie aggrappate al davanzale, di giullari che suonano canzoni tra l'erba nel prato infinito-.

"Nel mio giardino è sempre primavera e quando arriva un soffio di gelo, lo riscaldo col fiato dei miei polmoni e poi copro ogni foglia con la maglia di seta azzurra che mi hai regalato l'anno scorso. Come la seta azzurra del mare, quella che indossi scorgendo la spuma di ogni pensiero
intagliando piccoli intarsi nel respiro senza freno che ondeggia al tuo fianco sereno. Nel tuo giardino è tutto spoglio, come nell'inverno del polo o nelle gelide pianure lontane di Nettuno, il cuore è bruno e neri sono gli occhi, chiusi e confusi nelle notti infinite".

-Perché non mi raggiungi laddove perdiamo ogni volta il biglietto senza prima sapere se il viaggio era il primo del giorno o l'ultimo della sera? Ho sbagliato fermata e il rosso si è spento…tutto intorno nessuno mi ha indicato un pertugio, nessuno ha scavato nel pavimento dell'illusione. Tutto è accaduto nel silenzio assoluto...e nessun ranocchio ho incontrato sotto la siepe del bosso-.

"E il principe del paradosso, il colosso smargiasso che hai conosciuto, che fiore ti ha mostrato? O era un frutto tropicale? Cos’è il giglio se non lo scandaglio dell'anima vuota? Siamo essiccati alle pareti delle arterie che portano sangue al cuore, nell'altra faccia dell'amore, scura e invisibile come quella della luna. Ti prego fai entrare la luce, apri le finestre all'ultimo sole del giorno".

-Non c’era un principe e nemmeno un principio, cercavo solo una favola che lenisse il dolore, cui credere a più non posso-.

"La favola della primavera perenne? Lo so, non esiste, sarà bella da raccontare ogni notte prima di andare a dormire nel tuo sogno da fata maldestra, ma è falsa.Ma tu se vuoi puoi tenermi per mano mentre cerco di aprire le imposte polverose del primo piano così puoi vedere il mio doppio e la metà dei miei inganni"

-Ho bisogno di credere allo stesso tramonto, coltivare ancora fiori d'amore ..di quel vento maldestro che occupa spesso il deserto ..se hai voglia invoca per me quella danza…la quadriglia intrecciata di mani ...perché senza sovrani, saremo io e te fuoco e regina .. tu mago e se vuoi, io fatina-.

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Commenti  

mybackpages
+1 # mybackpages 05-06-2017 10:09
Questo testo è stato scritto insieme ad Antonia nello scorso febbraio su messenger. Per facilitare la lettura ho inserito i trattini nei brani di Antonia e le virgolette per i miei.
Marina Lolli
+1 # Marina Lolli 06-06-2017 10:55
Un sogno, una fiaba , un fantasioso e fantastico luogo dove due anime si ritrovano.Delic ata narrazione che porta con se immagini vivide e di grande impatto emozionale.
Veramente bravi

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