Voglio trascrivere questa mia vecchia poesia (Stesura del 2009) per dedicarla all'evento radiofonico settimanale condotto dalla splendida Silvana Montarello e dallo staff del Club Poetico.
Tutti quanti noi, qui come in altri luoghi dedicati alla poesia e alla scrittura, attraverso le parole esprimiamo sentimenti. Mi piace immaginare che quelle stesse parole siano musica per chi vi sa ascoltare dentro.
È questo l'augurio che invio a Loris Marcato per le emozioni che domani sera andrà ad assaporare, esperienza che ho vissuto e che conservo nel cuore con tanto affetto.
Cari saluti!
Aurelio
Parole e musica
È di parole che io son ricco,
trovate una ad una nei quaderni
di eccelse teste ed abili oratori,
di miti e di leggende resistenti
e nei quaderni miei...
Potrei con esse costruire trame
farle giocare in girotondi astrusi,
imprigionarle in labirinti eterni
o liberarle a brezze di passaggio.
Sì, liberarle!
Liberarle per la mia canzone,
tra lor legarle e dare un segno fuori
di come posso far morir la morte
per rinnovar la vita oltre la siepe.
Sì, oltre la siepe!
Ma tutto ciò non basta ed io lo so.
È di musica che non sono ricco
giacché a voltarmi a destra e a manca
non sento i suoni di un là minore
e tutto, intorno, di silenzio vive.
Sì, le solitudini!
Eppur, soccorso cerco nelle note
se anche musicista io non sono stato.
Qualcuna l'ho afferrata in un baleno
e quella volta il mare era a cantare.
Sì, il mare!
Qualcun'altra me l'han recapitata
belle stelle inviate dalla luna
e là sentii vibrare il cielo intero
come arpa in mano ad un grande artista.
Sì, come arpa!
Insomma, ad essere sincero tutto,
considerando chi mi vuole bene,
posseggo un terzo di quanto a me occorre
ma arrivare a sette note è altra cosa.
Sì, tutt'altra cosa!
Mi servono i sorrisi della strada,
levare specchi orribili dagli occhi.
Mi urge dei bambini l'innocenza
che migra con la banda tra gli adulti.
Sì, tra gli adulti!