Il Tirreno rovescia il suo ventre di spuma,
scuro di alghe e lattine spiaggiate,
un carnevale di vetri spezzati,
cartapesta fradicia in gole di sabbia.
Sbuffano i vecchi tra i carri in ritardo,
tra maschere stinte di trucco disfatto,
grida di carta strappata nel buio,
risa impastate di pioggia e di fumo.
Ti cerco tra i coriandoli umidi,
tra il tanfo dolciastro dei fritti rancidi,
tra le ombre slabbrate sul lungomare
e il vuoto imbrattato di stelle cadute.
Ma restano solo le mani nel freddo,
le bocche di pesce che sbiancano in spiaggia,
la vela stracciata all’orizzonte marcio—
sgorbio di tela su un cielo malato.
E tu ci consideri un'opera. Perché?
scuro di alghe e lattine spiaggiate,
un carnevale di vetri spezzati,
cartapesta fradicia in gole di sabbia.
Sbuffano i vecchi tra i carri in ritardo,
tra maschere stinte di trucco disfatto,
grida di carta strappata nel buio,
risa impastate di pioggia e di fumo.
Ti cerco tra i coriandoli umidi,
tra il tanfo dolciastro dei fritti rancidi,
tra le ombre slabbrate sul lungomare
e il vuoto imbrattato di stelle cadute.
Ma restano solo le mani nel freddo,
le bocche di pesce che sbiancano in spiaggia,
la vela stracciata all’orizzonte marcio—
sgorbio di tela su un cielo malato.
E tu ci consideri un'opera. Perché?

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