Come un ratto
Scappo dalla città
Notturna come la pelle
Di un ivoriana in uno strip club
Neon in templi di peccato
Lei è il mio corpo del reato
Stipato nei miei sensi di colpa
Battezzato ma non cristiano
Sento ancora la voce di donna
50 euro mezz'ora
Un amplesso con sopra la madonna
Un quadro,della situazione
Una pessima notizia nella mia nazione
Narra la TV, Barbara D'Urso, mentre lei caccia un urlo.
Io sull'orlo della depressione
Questo locale sembra una pensione
Di terz'ordine
Lei mi indica i vestiti
Come fosse un ordine.
Ordino i capelli
Sento il suo profumo che permea i miei vestiti.
Destini incrociati,un lampo di vita,lei sfinita.
Esco dal locale,mi guardo in giro.
Faccio un tiro,rimembro il suo corpo,il mio membro,nel complesso andò bene l'amplesso.
Rosso come fuoco, che arde e brucia
è il colore dell'eros, simbolo di passione innata.
Rosso come il vino, che inebria i sensi, come il sangue, che scorre nelle vene.
Rosso come la rosa, che è simbolo d'amore e piacere, di gelosia indomita.
I suoi petali vellutati, sono carezzevoli, ma le sue spine, pungono inesorabili.
Rosso come labbra, carnose e seducenti, pronte a catturare in un bacio appassionato profondo,da lasciare senza fiato.
Rosso come l'orgoglio, l'eccitazione, il desiderio.
Essi infiammano il cuore, ed annebbiano la mente.
Rosso come l'energia che è dentro di noi, quando l'eros trionfa, in un'esplosione di puro piacere.
Rosso il turbinio di emozioni,
che ci travolge nell'estasi, il segno indelebile del godimento,
che ci marca, ci possiede, ci consuma.
Rosso come la passione, senza inibizioni, fiamma che divampa e mai si spegne.
Rosso come l'urgenza ad unirsi, di due corpi, quando il desiderio, diventa un incendio fatale.
Giusy leotta e Massimo R.
31/05/2024
Di quella donna
Gli piaceva il profumo
Gli occhi
La bocca
I gesti che scaturivano dalle sue parole
Ma soprattutto il carattere
Intenso e torbido
Come una notte senza stelle
Era attratto da lei
Come da nessun'altra
Ma aveva paura
Di provare quel desiderio
Che lambiva il suo ventre
Risalendo le cosce
Fino alla sommità del cuore
Conquistando la mente
Ogni volta che la sfiorava
Con quel suo sguardo
Da perenne emarginato
Si sentiva ubriaco delle sensazioni
Che desiderava profondamente
Anelava quel piacere
Che fonde la dolcezza con il dolore
Blandendo sentimenti
Con autorità e determinazione
Voleva amarla
Chiedendole il precipizio dell'anima
La fragilità della pelle
Voleva essere dominato
Dal suo essere
Perseguire i suoi sogni
E sentire le sue labbra
Sigillare un’intima realtà
E quando lei afferrò al volo
Le sue pretese
Gli chiese di baciarle un piede.
La libertà seducente
Di un piccolo
Magico piede
Si erge
Nella penombra
Protendendosi
Verso la luce
Di una madida speranza
Il desiderio assale
Voluttuosamente
Le caduche
Sfumature del cuore
Screziando con ardore
I sogni
Di un folle impenitente
Che contrappone
Sospiri e insicurezze
Alla passione
Morbida e oscura
Che giace nella tentazione
Di una donna.
Con le gambe all’insù
E i piccoli piedi
Baciati dal sole
Rimango senza parole
Inerme di fronte
Alle sfumature del cuore
Tra le tue dita
Si infrange la libertà
Della mia mente
Mi parli di libri
Mentre osservo l’orlo
Delle tue calze autoreggenti
Dannata passione
Mi fa naufragare
Tra le onde dell’emozione
Una sola posa non basta
Ne cerchi sempre una diversa
Non capisco più niente
La mia voglia si perde
Nella dolce brezza
Di un amore infinito.
E la pioggia, la pioggia laverà i tuoi istinti e i miei...cavallo selvaggio, galoppa dentro di me, perché stupida è questa voglia di te, ma potente come il ferro e il tuono.
Ascolto musica ribelle, per esempio John Lennon, che trovo irresistibile...
Faccio e rifaccio venti volte solitari a carte, sapendo bene che i solitari siamo noi, due sciamani dispersi nel buio, due innocenti fanciulli saggi e selvaggi.
Riempimi il sesso e il cuore col tuo buio potente, col tuo sesso che sa di mogano e pietra lavica, con le tue risate così piene di vita, dolcissimo amico mio.
con la musica in cuore
in tutte le membra
a coprir quel divino furore
nella perduta selva...
Io, pallido languore
tu, furioso satiro
ambra e miele , le tue poderose cosce
tutto il divino dimenar di anche
si confonde in un amplesso di panna e caffè
io non so più chi sono
i tuoi occhi smisurati eppur confusi
emanano un pallido chiarore
mentre fumi un narghilè.
dove crescono i fiori
e muore il desiderio
il dolore è la luna
e l'amore è adulterio.
In quella fetta di cielo
dove il tempo è un uccello
le ali son roccia
zavorra di luce
scalfite dal vento.
In quella nicchia di cielo
dove tutto è ammissibile
tutto è possibile
tutto è inenarrabile
tutto si sviscera
e il dolore è unguento
confuso tra odore e umore.
In quella parte di cielo
dove dicono è Inferno
ci s'inginocchia alle stelle
e tutto è silenzio
parlano solo gli sguardi
e qualche lamento
parole sussurrate alla vita
nell'attimo dal sapore d'eterno.
dormienti statuari
giacciono mano nella mano
colti e incolti
nudo braccio
nuda schiena
nude labbra.
una freccia rossa di sole
scocca:
trafigge persiane sprovvedute.
trattengo il collo sui baci
e lego peneri ai polsi.
i fiati accordano
polmoni a mantice
e una vampa di calore
sale improvvisa, tutta.
la gola
mugola
e ingoja:
i tremori non sono febbrili.
in attesa di essere simpatico
pochi versi ho scritto
sulla sua schiena
ché inevitabilmente
mi portarono
al fondo.
non trovando altre parole,
perse
tra le impertinenti parentesi tonde,
ho abbandonato sul comò
interrogativi e olii essenziali.
intrepido o per meglio dire
da vero bastardo
ho girato pagina:
in cerchio sulle sue nivee tette
ho lasciato un brief
mentre sotto la cicatrice della genesi
conducevo un esercito di vocali
in un stato di trascendenza esplicativa.
dei tuoi delicati baci sulle labbra?
delle tue carezze da settimo figlio ?
- quello più lontano dal primogenito.
Sai tu che le ninfe salutano
i baci con altrettanti sapori
di turbini nell'acqua leggera del gusto
il fresco ghiacciaio delle nevi
che rinfresca nel torrente quel ventre
verginale ma fecondo
il saluto impossibile di quell'incontro.
a metà della notte
La strada nelle vene
Non son principessa con il naso all'insù
Ché a chiudersi nella corolla di un fiore
son brave tutte
La mia ombra si adatta all'ora
Ti sfiorerà lenta
Sono l'occasione che ti farà ladro.
Avvolgerò i tuoi detriti,
sconvolgendoli con le mia acque irabonde.
Avrai foce nel mio io.
Sarò per te risciacquo di zucchero e sale.
Crogiolo di sapori,
nell'incrocio dei sensi.
Perdizione e rifugio.
Nella confluenza dei piaceri
annegherò le spume biancastre,
placandomi solo nelle maree
dominate dalla luna.
Risalirò le correnti e
nelle insenature dei tortuosi corsi
approderò,
lasciando che il tuo calore
bruci gli umidi legni
del mio vascello.
mi segna come fuoco
ed ovunque su di te.