Balordi i giorni intrisi d’amarezza
nei replicati flussi dell’attesa
quando, seppure il sol non indietreggia,
confondo il blu col persistente grigio.

Preferirei tutta l’aria intorno
effetto chiaro di devastazione
di un deformante generale inverno
che gioca invece a fare il caporale.

La colpa è mia, non so accettare
quel che di bello intanto è da afferrare
mettendo un po’ da parte il malumore
e non saggiare subito l’amore.

Giù nella strada corrono bambini
accesi dalla forza del mattino.
Vanno alla meta che non è fissata
mentre vorrei ancora io dormire.
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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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Commenti  

Marina Lolli
+1 # Marina Lolli 20-12-2018 12:50
Afferrare ciò che di bello la vita ci presenta,senza aspettare,senza desiderare il mondo ai nostri piefi bastano le grida festanti dei bambini,o perché no un abbraccio affettuoso e inaspettato.Le piccole cose possono spazzar via la tristezza ,possiamo imparare a dare importanza a ciò che può anche solo regalarci un sorriso.
Sempre molto profondo il tuo pendiero,sempre dritto al cuore.

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