fu sì vicina!
Prima la pioggia, la nebbia o la foschia
rendevan la splendida visual tanto restìa,
ma dopo l’intemperie passate della sera
si scorse la terra sì vicina e così vera!
Fenomeno singolar così talvolta s’avvera,
al punto che toccar la costa mi parea.
L’armonia d’atmosferiche condizion,
dicono l’esperti e i d’altri tempi ammirator,
rendon ravvicinata, della Trinacria, la costa,
proprio come se Dio l’avesse fatto apposta.
All’occhio umano appar così vicina,
domina anche lei lo Stretto e si chiama Messina,
si vede da Reggio, ma non è più sì lontana:
si scorgono l’auto, perfino, grazie all’aria sana
e a quell’effetto chiamato “Fata Morgana”.
M’incanta questo tramonto
geometricamente perfetto
disegnato da coni ombrosi
in preghiera all’ora del vespro
mentre un cerchio infuocato
scende a cercar riposo nella notte.
Immagini che accompagnano
il mio vagar silente
che pensieroso stringo nel passato
del giorno ormai andato
e nell’aspettare che il buio mi rapisca
anch’io mi poso nel pregare.
Pregherò leggendo le parole
scritte nelle pagine dei velati poggi
che lievi si sfogliano al mio pensare
e…
pregherò per aver avuto amore
da te che… con amore hai offerto la vita.
D'estate
il cielo nasconde le chiazze
la via profuma di fiori
riecheggiano di vita le piazze
... l'animo triste piano... va fuori
il sole si spacca e d'argento
vivo, colora la pietra
ed il contadino muto d'inverno
ora ringrazia... Demetra
le gocce di un vecchio catino
cadendo spostan le foglie
e fanno un gioco al mattino
le ombre, fra lenzuola e tovaglie
io miro, il cielo si distende
e al mezzo dì, poi esplode
le nuvole sembran garze e bende
ora il sole è bocca che morde
arrivano da lontano
è il vento che scuote gli alberi.
Voglio stare al caldo
sotto le coperte
e' presto fuori è buio.
L’amico inverno sta per arrivare
imbiancherà di nuovo
i tetti delle case, le montagne.
Diventerà difficile anche
camminare
per le strade.
Amo l’inverno
mi trasmette pace
tranquillità.
L’inverno la stagione che adoro
è diventato il mio
migliore amico.
Finalmente sono sola
nella mia pace interiore
e dell’anima.
Fra poco l’amico inverno
strapperà tutte le foglie degli alberi
resteranno spogli.
Non si sentirà più
il fruscio delle foglie
l’amico inverno è tornato.
stormi di rondini e gridi lontani,
e là in un giardino spenti gerani
in silenzio stanno ad appassire.
Ascolti le cicale serenare
ad un cielo di fumo dipinto,
e con lo sguardo al velo stinto
osservi bianche colombe spirare.
Del nero corvo, di morte il messaggio,
famelici si muovono gli occhi,
e tu sospeso ascolti gli schiocchi
di ali scomposte il veloce viaggio.
Ed ecco la pioggia, salata scende,
su piccola guancia e tenera foglia,
e rapito sei da quella voglia
di alto gridare che ti prende.
Ma non puoi, e lì immoto resti,
ad ascoltar del grande mondo il pianto;
lassù il privilegio d'esser santo,
tu nel diluvio con poveri vesti.
S'affaccia timida la prima stella
lì dietro il sipario del cielo,
gettando il suo occhio d'argento
sul mondo già pronto a dormire.
Si odono lontani fra i monti
sbadigli di tiepide brezze,
e sogni che migrano e vanno
in cerca di bimbi e poeti.
Son braccia d'avorio là in alto
a stringersi sull'ultima porta,
seduce la palpebra stanca
del mondo il primo degli astri:
sposa d'ignare esistenze
e vergine d'audaci passioni,
cali in silenzio il tuo bacio,
oh luna dalle candide vesti.
Negli allucinati colori di un orizzonte tumefatto
s'insinua tra le fronde l'affannato sospiro
del vento malato del primo mattino.
Osa solo uno scampanio lontano
mendicare nel fiato livido del giorno,
- timido ricordo di andate stagioni,
e il cielo, lapidato in immobil attesa,
come tristo generale cade poi sconfitto.
Gridi di rondini saettano attorno
o dardi che sfrecciano sul campo vissuto,
dove eroici non son che ullivi rimasti,
fieri condottieri dal nostalgico canto.
C'è poi un picchiettar sinistro,
passi di lontani crociati battuti,
e unghie di vento a stridere graffi
sui vetri e alle porte come anime mute.
S'alza il fiato dell'ansante soldato
che ha tenuto coraggio allo sfogo del mondo,
e crolla infine, con luce abbagliante,
e pesante tonfo sul ghigno del cielo.
Ancheggia la dama del mare
sinuosa e fresca corrente,
parole d'amore bisbiglia
su guance di pesca chiazzate:
"Qui giacciono cuori di sale
e sguardi pieni di luna,
là dove il sole non osa
varcare l'intima soglia
- sussurri di baci scoccati
che salgono simili a bolle.
Si avvolge l'eterno perlaceo
sfiorando la tenera brezza.
E' forse salsedine questa
che rotola sulla tua pelle?
Restarsene a riva è morire
per dell'oceano l'amante fedele.
Incontriamoci dove le spiagge
han tutte lo stesso colore;
d'alba o tramonto è un dettaglio
che i gabbiani ci mormoreranno."
fiori di zucca come topazi
pomodori color rubino
melanzane violacee come l'opale
peperoni color dell'ambra
gocce d'acqua vitale risplendono come diamanti
fronde d'olivi argentati che daranno frutti per l'olio dorato
è l'orto la mia gioielleria
i lineamenti del paesaggio
accarezzando con un dito
le forme tondeggianti
dei sipari collinari
baciati dal sole
Viaggio con gli occhi
lungo percorsi verdi
e distese ambrate
contornate da alberi folti
che salutano
muovendo le foglie
al passaggio
del vento leggero
Onde di fili erbosi
s'inchinano all'alitare dolce
che li accarezza delicatamente
come una mamma
col suo bambino
sussura dolci note
per farlo addormentare
In volo cantando
piccoli stormi
di passeri vivaci
volteggiano nell'aria
aprendo le ali
alla luce dorata
e riposando poi
uno ad uno
tra l'erba alta
E percorro poi
le linee frastagliate
delle montagne
erette maestose
toccano il cielo
M'immergo
nella bellezza armoniosa
di questo vedere
e in pace respira
la mia anima incantata
Nuvole, viaggiano alte portate dal vento,
all’improvviso! Un caldo sole si fa largo
e non c’è più traccia delle nuvole e nemmeno del vento.
Una pioggia cade lieve, poi diventa acquazzone:
un po’ vanesio, un lieve sole si specchia su laghi, e mari…
e eccolo è lui porta i suoi sette colori
in un arco-baleno. E con loro alla gente rassicurazione.
Coppie di innamorati,
o persone solitarie la sera…
Camminando in viali osservan cieli stellati
Tutto questo accade solo in un posto,
il cielo, casa di Dio e dimora degli Angeli
All’Umano genere offre la felicità dei sette cieli
E la protezione divina ad ogni costo.