Metafora d’un tempo di sé sazio
nello scorrer silente della sabbia,
angusta dimensione del suo spazio,
clessidra che in ampolle due l’ingabbia.

Nascosta tra le pieghe del linguaggio,
segreto in reticenza custodito
e simbolo d’un’anima in ostaggio
e ossimoro qual infimo infinito,

clessidra col suo tempo rappresenta
un invito a goder l’avaro istante
che la caducità nostra rammenta:
l’Essere è, il Tempo è lestofante.

M’è difficile vivere il momento
suprema dell’istante apoteosi,
ché l’esser ha nel tempo quel tormento
di poeti e filosofi in simbiosi.

Chimera è trasformare il tempo in sogno
e il dì carpir, toccata e fuga lieve,
o in lirico affrancarmi dal bisogno
di questa dimension che incombe greve.

Recondito mi fingo quel desio,
viver l’Essere in autenticità.
Ma naufraga nel Tempo l’esser mio
e in Esistenza approda a verità. (*)


(*) Il riferimento all’opera principale di Martin Heidegger, non del tutto casuale, non assume qui pretese filosofiche. Si tratta solo della riflessione poetica d’un orecchiante ossessionato dal tempo, incapace di aderire all’oraziano “carpe diem”.
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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

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Il futuro che incombe sulle spalle,
l'unico tempo che sembra perfetto
con profumo di fiori, di calle, 
speranze ingannevoli, dolci, ma in realta' amare.

Seconi, minuti e ore, accontentano 
per poco la vita, si scrollano di dosso 
come polvere nel vento, dal sole arrovita,
e' tutto un attimo, ma che
sotto quest'inganno sembra infinita.
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Profilo Autore: Maddalena  

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Nel cuore della notte, dove il silenzio regna,
un sussurro d’ombra attraversa il cielo,
le stelle, indifferenti, guardano lontano,
mentre la terra sogna e si abbandona.

Il vento accarezza le cime degli alberi,
portando con sé storie dimenticate,
ogni respiro è un segreto non detto,
ogni passo è un cammino verso l’infinito.

Eppure, nella vastità del tutto,
si nasconde una verità che sfugge,
forse nell’ombra, forse nel cuore,
una luce che ci chiama senza voce.
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Profilo Autore: Eleonora Carullo*   Sostenitrice del Club Poetico dal 18-03-2025

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Voci che affollan questo mio silenzio
ove soli a parlar sono i pensieri
ciascun che contempla i suoi misteri
euforico di calici d’assenzio

di bohémien moderni che sembriamo,
dell’anima pittori e musicanti,
filosofi, poeti o figuranti
sia rëaltà o metafora che siamo.

Viviamo in virtual mondo di tastiera
tra un sospiro una lacrima e un sorriso
sospesi tra l’inferno e il paradiso,
tra amori trasognati nella sera

allor che tutto tace attorno a noi
e tornan le illusioni del passato
e c’infingiamo quel che non è stato
come al prima seguisse un altro poi.

Ma il tempo e i testi scorrono veloci
tra indifferenze o plausi del momento,
e una voce che trova accoglimento
ben presto si dissolve in altre voci.
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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

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Così di me farò fantasma:

ombra del sole a mezzogiorno, 

nera in notte senza contorno, 

soffio informe che non si plasma. 

Sarò vuoto nell'infinito, 

assenza nuda in falsa strada, 

goccia in pioggia prima che cada, 

urlo d'amore mai brandito. 


Sarà vento il mio sol sostegno:

non voglio occhi né mani finte. 

Siedo al buio dietro le quinte, 

starò fuori d'ogni disegno. 

Senza lacrime né sorrisi, 

serro tutto dentro al cemento:

schegge di cor sul pavimento. 

Sotterro muta i sogni uccisi. 

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Profilo Autore: MArTe  

Questo autore ha pubblicato 28 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Riposano riposte nel ripostiglio,

ammaccate, sparse, ammucchiate,

conchiglie in riva ad un cassetto,

il canto di un peluche nello scantinato


una pallida idea rinasce nel baule,

cartoline sbiadite di un tempo che fu,

spento l’inchiostro infiamma un ricordo,

un raggio di sole risveglia memoria


nell’ombra un ingombro di specchi riflessi,

un giradischi diffonde le note di un piano,

saluta con mano una bambola inerme,

ritorna la vita nel suono di un sogno.

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Profilo Autore: Paolo Delladio*   Socio sostenitore del Club Poetico dal 12-05-2024

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In un mondo fragile 
che sa di terra e vento 
un petalo
si apre ad ascoltare 
il delicato mormorio 
della vita che si svela 

Un fiore non chiede 
non lotta 
per la sua esistenza 
ma si lascia essere 
nel suo lento sbocciare 

Imparo dal fiore 
a sorridere senza fretta 
a trovare nella fragilità 
la forza di un'anima viva 

In questo giardino 
di riflessioni 
il sorriso di un fiore 
è il ricordo di noi
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Profilo Autore: Carmine Ianniello  

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I pensieri scrivono e danno senso
Amici nemici parentele lontane
A volte rumorosi fastidiosi come campane
Muovono tutto ed altro ancora
Nel tempo passato come nel presente
Questo scrivere non sa di niente
A rimarcare fatti e non parole
Quel mancare quando la casa e' vuota
Quasi paura e non poca
Quel mancare di vedersi come prima
Un normale vivere fuori schema
I pensieri dicono anche in silenzio
Duri i momenti che fanno da esempio
Questo e' adesso, prima e spero sara'
Preferisco non pensare a domani
Mi godo l'oggi come ieri
Li' van tutti i miei pensieri

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Profilo Autore: Valerio Foglia*   Sostenitore del Club Poetico dal 28-02-2024

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Che matti i ribelli

ci credon davvero

al folle mistero:

inseguon ruscelli!

Son pazzi i poeti 

arditi e sconnessi, 

tra versi ed eccessi, 

sorseggian segreti. 

Si credono luce

in mezzo alla notte, 

ma mordono fette

di buio fallace. 

Eppure lo sanno:

dal cuore alla testa, 

con abile festa, 

farfuglia l'inganno. 

Son speme deserta

tra liquida attesa,

momenti di resa. 

Pesante coperta. 

Tu, mente composta, 

veder non potrai, 

né ora né mai, 

la vera risposta,

rifuggi dai folli

nebbiosi poeti! 

Da mari più cheti, 

di ratio decolli.


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Profilo Autore: MArTe  

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...E voglio ascoltare il silenzio,
adesso ha abbassato la voce.
lo scricchiolio delle parole si sentono
nel sottofondo del urlare dei sentimenti,
ma troppo' tardi, troppo veloce passa questo,
questo negar delle loro voci.

Il silenzio prova a rinascere come una coperta
che copre un attimo il gelar degli urli, le calma,
le scalda, ma a breve ritornano
finche' il loro mondo non sara' a pieno considerato
insieme ai soffocati sentimenti anche essi dal silenzio.
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Profilo Autore: Maddalena  

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Cedo i miei petali a chiunque
A ogni rosa che mi rivolge la parola
Che cosa sono diventato
Una brutta strada interrotta
Davvero sono così tante le scosse
Che hanno frantumato i miei sentimenti
Ora più che mai
Mi sento abbandonato alle ingiurie
Degli esseri poveri di spirito
Che con la loro ineffabile voglia di godere
Sulle speculazioni della vita
Stanno consumando quel che rimane
Di un infimo prato fiorito
Che cosa batte dentro il mio cuore
Il volgare sangue delle pietre
Quale oscura luce induce le mie mani
A compiere certe azioni per amore    
Vorrei tanto saperlo per evitare
Di scrutare il mio volto nel cielo
Non riesco a farmene una ragione
Nella vita in cui ora mi trovo
Vorrei tanto dimenticare il male
Di quelli che si proclamano esseri umani.
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Profilo Autore: Francesco Gallina*   Sostenitore del Club Poetico dal 09-05-2024

Questo autore ha pubblicato 309 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Non più dovuto bensì ricercato,

con un occhio di riguardo cieco,

estinto nella fretta dei tempi,

evaporato tra le mani dell’uomo


la dignità dispersa in mille rivoli,

ingiurie scagliate nello spazio,

offese lanciate a perdifiato,

indifeso l’uomo senza fiato


nei campi il silenzio della notte

rispetta la luce della luna,

nelle tenebre il suono di una stella

rispetta un uomo che balbetta.

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Profilo Autore: Paolo Delladio*   Socio sostenitore del Club Poetico dal 12-05-2024

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Quest’è l’ultimo treno nella notte
ignari passeggeri a me d’attorno
qualcun sale, qualcuno fa ritorno
ognun di vita va per le sue rotte.

Li vedo in carne e ossa ma i lor volti
non lascian trasparire i lor pensieri,
gioie, dolor e i loro desideri,
e i silenzi diffidan pur gli ascolti.

Questi ultimi versi mentre viaggio
sto per postar sul sito mio virtuale
cercando consonanza spirituale

d’anima ignuda mia, del mio linguaggio,
ad ignoti avatar mando il messaggio
ma di chi mi sta attorno non mi cale.
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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

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La poësia, si dice, vien dal cuore.
E’ metafora in ver, vien dalla mente
ché il cuore, benché evochi l’amore,
è sol pompa che va ritmicamente.

La mente è psiche, fonte d’emozione,
e pur se dà dimora ai sentimenti,
non esclude un appello alla ragione
senza cui poësia vive di stenti.

Un dì fu scritto il “De rerum natura” (*)
poema didascalico latino,
quindi dico “non è l’uva matura” (**)
alle volpi che alzando un lor ditino

ritengano spocchioso il poëtare
su legittime ipotesi scientifiche
che crëazione voglian confutare
mediante descrizioni immaginifiche

tradotte in versi, ch’abbiano sfiorato
una questione antica quanto l’uomo,
punto crucial: Essente oppur Creato?
Un tema che richiederebbe un tomo

senza giunger poter a soluzione.
E della vita analogo mistero:
abiogenesi e quindi evoluzione
o tutto per divino magistero?

Di appassionare tutti non mi aspetto
né ch'esser possa “poetico” inteso
quel profondo sentir dell’intelletto
di fronte al grande enigma a noi sotteso.

(*) Tito Lucrezio Caro, primo secolo a.C., poeta e filosofo epicureo.
(**) La volpe e l’uva, celebre favola di Fedro “…vulpes… uvam appetebat...quam tangere non potuit, descendens ait: ”Nondum matura est, nolo acerbam sumere".

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Profilo Autore: Sisifo Gioioso  

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In navigazione tra docili bufale, 

inondato da ingannevoli fake,

al largo di un personal web

allargo la rete con un social net


la realtà sempre più distorta,

piattaforme dolci fette di torta,

post virali e simulazioni virtuali,

ali per volare ali per cadere


la guida sicura senza mani,

nel frigo la lista per la spesa,

spera l'uomo nell'intelligenza artificiale,

spira l'umano nell'artificiale intelligenza.

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Profilo Autore: Paolo Delladio*   Socio sostenitore del Club Poetico dal 12-05-2024

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