È forse questa la sofferenza?
Piangere prima di addormentarsi,
odiare il risveglio,
sentirsi circondare da immenso buio,
invidiare i privilegi del prossimo,
sentirsi assassinati nel petto
dal proiettile di incomprensione e incuria.
È forse questa la sofferenza?
Vedere chiunque capace
grazie alle fondamenta d'amore,
che parte da radici forti,
mentre tu sei un albero rinsecchito,
morto,
spoglio,
da abbattere,
che resta fermo
ad aspettare chissà cosa per ore,
senza niente,
pure storto e brutto,
nato per caso,
senza volere,
che si ritrova solo a patire
perché codardo,
debilitato,
debole.
È forse questa la sofferenza?
Aprire gli occhi un giorno
e domandarsi il motivo di questa voragine.
Stai facendo la vittima,
reagisci,
sgobba,
ti fa male?
Non importa.
Rialzati,
riprovaci,
vai oltre,
devi arrivare alla perfezione.
Distaccati.
Non va meglio neanche cosi?
Non sai come trattarti,
ti stai facendo solo quello che hai sempre conosciuto.
È forse questa la sofferenza?
nota autore: ciao amici! Ho scritto questa poesia qualche tempo fa, in un periodo difficile, la pubblico solo ora :) se vi va, ditemi cosa ne pensate. Grazie!
Sulla camicia
Fantasmi
Mostrano affanni
Il caldo esplode
Nel salone
La mia esistenza
Dentro una berlina
Corse inconcludenti
Ingranaggi senza denti
Sguardi ambrati
Sul muro degli inganni
Il sole cela
Il suo governo
Un giro di vite
Senza ghiaccio
Poca soda e coraggio
Le ore passano
Mentre cantano
I sassolini
Dentro scarpe
D'ossa rotte
Nella quiete della notte.
Contemporanei senza tempo,
tempo che sfuma, sfugge,
inganna, muta, è muto,
nel frastuono contemporaneo
non vedo l’ora, è già passata,
danzano le ore gioconde nei sogni,
risvegli scanditi da ritmi incessanti
è ora di alzarsi fra grilli cantanti
nel frattempo un contrattempo,
distante nella via appare un istante
un lampo nel cielo che se ne va,
una lancetta indica l’ora che non c’è.
E sono qui attratto e non attratto dalla vita
con le parole che scorrono su un foglio
distrattamente portate al niente intenso
che sento oggi addosso e non capisco.
.
Qui, con zero voglie e senza sogni
a far dei conti con stupide credenze
con il silenzio dove son nascosto
e dei valori che non riconosco
con quello che vorrei ormai perduto.
.
E sono qui a ripensare a ieri
come fosse un caffè ormai bevuto
o degli occhiali che mi sono tolto
come per cercare e non vedere
cosa è rimasto dietro le distanze.
Non il morire mi spaventa ma il vuoto che resta,
il silenzio assordante, l'assenza di voci care.
Se esiste un'aldilà, una nuova dimensione oltre la vita,
il timore che mi attanaglia forte è di non riconoscere i volti amati.
Come riconoscerli tra infinite anime libere e luminose?
Riusciranno i nostri cuori a trapassare la dissolvenza della morte
ed entrare nuovamente in contatto?
Oppure vagheremo solitari, in un'eterna nebbia grigia,
senza memoria, senza affetto, prigionieri di un'essenza vuota?
Questo è il tormento che mi attanaglia:
il pensiero atroce e crudele di non poter più amare e abbracciare
coloro che danno senso alla mia vita.
Ricordati di aprire
Quella porta
Il buio
Deve pur vedere
La luce
Le sfumature
Sono moltitudini
Dell'anima
Un sorriso ineffabile
Una frase inarrestabile
Un brivido sul collo
Emozioni disperate
Prelibatezze
Di un altro mondo
In cui posso vivere.
per non avere illusioni
conta le stelle per inventare desideri
immergiti nella poesia
per avere belle sensazioni
e quando chiudi gli occhi
spolvera pesantemente le delusioni
fino all'ultimo battito
ma sii gentile
che non serve essere visionari
infine, torna dove sei stata bene
per chetare la malinconia di non si sa cosa ...
e poi riposa.
canzoni, spensierata allegria
di sorrisi bambini, rincorro
farfalle e il vento mi grida.
Sono piccola perla preziosa,
bocciolo di rosa,
che si nasconde dietro ad
un ramo, che ride di gusto
salutando con la mano.
Piroette festose, allargano
gonne corte e preziose,
e giochi di bambola richiamano
il futuro a portata di mano.
Sospiro, imbronciando la
tenera bocca, è ora di andare,
anche il cielo saluta e mi tocca.
A un'anima speciale
Sopravvive allo spirito
Della gioia e del dolore
In ogni anfratto dell'universo
Non potrei aggiungere altro
A chi sa sorprendere
Ogni respiro come il vento
Quando giunge inaspettato
Sulla pelle di un corpo desiderato
Rendendolo partecipe
Della gioia che può contenere
Un cuore vivo per sempre
Immerso nella luce del sole
Riscaldando le fondamenta
Di una casa in cui alberga
Sempre e soltanto il freddo
Non potrei aggiungere altro
Se non un bacio lontano
Quanto l'esilio immenso
Come lo sbaglio di essere nato
E qui mi fermo e mi arrendo
Perché non posso
E non voglio dire altro
Al muro che mi sta accanto
Testimone dell'oblio che avvolge
Inconsapevolmente
Le sponde insormontabili
Della mia futile ragione
Ma il sogno continua
Oltre l'ignoto di uno sguardo lucente
E nell'aria respiro il mio amore.