Non sei il Dio degli Inferi
Bestiolina dal pelo setoso e morbido,
Nero come la notte senza stel le.
Il tuo padrone, inizialmente
Amante di docili animali
Un giorno ti ha portato nella sua casa.
Insieme alla sua Sposa
Tu, con le tue fusa, li rendevi felici.
Presto, però, il tuo padrone
Ha fatto amicizia con Bacco
Che, gli ha fatto perdere il senno
In cambio del Fiasco.
Gli piaceva anche il Nasco!
Contro di te ha scagliato
Tutto il suo malessere,
Come se tu ne fossi causa;
Polifemo facendoti diventare.
Persino la sua sposa, dolente,
Per difenderti...
Dalla sua mano ignobile,
Alla fine è dovuta soccombere,
Con un esile singulto di pianto.
Uomo quanto sai essere malvagio!
Neanche una preghiera,
Devi morire all’Inferno
Patire tutte le pene
Che hai voluto infliggere ai tuoi,
Colpa del bicchiere!
Mostruoso Minotauro
Nel labirinto senza uscite,
Ragno che tesse trame infamanti,
Gazza che ruba sogni preziosi
Vile fuggiasco del fiasco di nasco
Non meriti nessuna pietà
Ti perdonerà il Padre Buono, forse...
Per te lo spero...
Vicino alla tua Sposa,
Tra gli Angeli non ti ci vedo
Perché lei è sicuramente in Cielo,
Ali colorate di bontà,
Chissà se mai ti perdonerà?
Io No!
Commenti
Un argomento forte ma reale, complimenti e benvenuta nel club poetico!
Vile, codardo fa soccombere la Madre Terra che gli da il suo nutrimento. Che tristezza!