(Ispirata dal mondo fiabesco di Italo Calvino)
*

Le pagine dell’epoca moderna,
seppure sfavillanti di colori,
son spesse un po’, non facili a sfogliare.
Avverto tra le dita l’indolenza
nel rievocare dubbi mai risolti
sull’uomo che proporzion non trova.
Intendo quell’equilibrio eluso
per non saper decidere nel tempo
tra bene e male la scelta utile da fare.

Rifugio allora trovo nelle fiabe
che scrivo con l’intento di chi prova
ad inventare storie, sì, distanti
ma con grigiori all’oggi somiglianti.
Intanto che il narrare prende forma
il tutto accade nella leggerezza
tra sale dove i dorati specchi
riflettono del re virtù e vizi
e della folta Corte le apparenze.

I cavalieri e i nobili rampanti
si muovon come scacchi nel quadrante
alla ricerca d’una buona sorte
lontani loro dal preoccuparsi
dell’esser, prima ancor dell’apparire.
e mentre scrivo fiabeggiando un po’
ragion non voglio che si assenti tutta.

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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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