Negli inverni freddati dalle pene,
negli agosti di rabbia arroventati,
d’autunno, al pianto delle foglie,
in tante scoraggianti primavere,

ho provato a sognar serenità.

La voglia dei miracoli svaniva
e davo colpa al solito destino.

Un saggio incontrato nella vita
mi consigliò di non pensare al fato
e di guardare attentamente il tempo
da non confonder coi malanni dentro.

Così, nell’accader delle stagioni,
mi incantò il tepore d’un camino,
non mi bruciai al sol sulla scogliera,
apprezzai un’edera ribelle
e l’ombra donata dal mandorlo in fiore.

Assorbendo bellezza allor m’accorsi
del valido ripristino del cuore.
Emigrai nel sito delle smanie
per osare di più immerso nei sogni
alla ricerca del gusto della felicità.

*
Stesura 05/08/2022
Poesia vincitrice del Contest Poetico Online POESIA FILOSOFICA, Sezione Freud, organizzato dal Gruppo Riflessi di Poesia (2022) ispirata al tema: “Forse c’è qualcosa di peggio dei sogni svaniti: perdere la voglia di sognare ancora.” (S. Freud)
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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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Commenti  

Tonino Fadda
# Tonino Fadda 02-10-2022 12:35
Santo cielo mi inchino davanti a così tanta meraviglia Tonino

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