Il sangue era schizzato
ma la voce era la stessa
il sintomo, gli dissero,
era senza implicazioni
eppure la più incerta
sapeva del silenzio
ma come in un ricordo
sembrò quasi assecondare
i giorni successivi
si videro i legami
e già dopo il digiuno
nessuno più credeva
il seguito fu per sempre:
il trasporto
l'annebbiamento
il corpo abbandonato
io potei dargli
solo un'altra morte
e dirgli che domani
saremmo ritornati.
ma la voce era la stessa
il sintomo, gli dissero,
era senza implicazioni
eppure la più incerta
sapeva del silenzio
ma come in un ricordo
sembrò quasi assecondare
i giorni successivi
si videro i legami
e già dopo il digiuno
nessuno più credeva
il seguito fu per sempre:
il trasporto
l'annebbiamento
il corpo abbandonato
io potei dargli
solo un'altra morte
e dirgli che domani
saremmo ritornati.
Commenti
poiché non sempre la poesia si piega alla ragione altrui ...
tanto travolge in questo dolore che come un addio stesso lascia inerti
così la sento
un saluto di cuore Catilina in questo 2023
Ha iniziato a morire quando ho smesso di volergli bene così che quando si è ammalato, gli occhi non erano già più miei.
Aveva una ferita mio padre che spurgava, infetta. A volte sembrava impaurito, io mi nutrivo dell’orrore del suo sguardo.
Ho sempre avuto sentimenti contrastanti per lui, poi a 10 anni me ne sono dimenticata: mi hanno detto che dovevo diventare grande per chi stava soffrendo. Ed io sono diventata grande.
La sua eredità è quella con la quale ancora adesso mi scontro spesso, è una guerra che mi porto dentro, come un’ombra.
È dentro me.
Scusa la divagazione.
Questa tua è molto descrittiva all’inizio
Bisogna ritornare indietro e riprenderne il filo ma poi le immagini arrivano in maniera forte. Quelle immagini mi hanno riportato indietro nel tempo. Mi sono ritrovata tra i tuoi versi. Forse questa è una delle poche in cui ti riveli e, per un attimo, sembra di toccare il tuo dolore.