Brillo d’azzurro, venendo dal mare,
fui attratto da strani capelli
con colori cangianti all'istante
al posarsi d'ogni raggio di sole
tra foglie, spine, petali e steli.

Nel nero, nel castano, nell'argento,
nel biondo e nel rosso di quei crini
e negli occhi, blu, verdi, chiari e scuri
in rapida sequenza vidi donne,
fanciulle, giovani, mature e vecchie
nelle pose che natura vuole.

Se ne stava, direi quasi nascosta,
all’ombra di un roseto strepitoso
ma di maggio non era quel mattino.

Oh poesia che vieni a sostegno,
lei era bella, non aggiungere altro!

Mi avvicinai per conoscerla un po’
ma lei si ritrasse quasi avesse paura.
Poi apprezzò l'ingenuo mio fare
e sedemmo sul sasso del tempo che va.
Domandai se si fosse smarrita
e se qualcuno la stesse cercando.

Tranquillo, mi disse, mi cercano tutti.
Succede che a volte mi trova chi insiste.

Qual è il tuo nome, cauto le chiesi.
Mi chiamo Felicità!
Guardai mille rose fare un inchino,
cercai di afferrarla con tutto me stesso
ma quell’incanto nel frattempo svanì.
Nell’erba germogliò un girasole.

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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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