Al rogo delle umane follie
il fumo sarebbe di colore scarlatto
al pari di quel sangue versato
da chi, vittima di guerre insulse,
non sa o non può mai ribellarsi.
La furia dei venti alla deriva
devasta la terra dei cuori migliori
ed infinito lo sdegno si solleva.
Ma tutto accade quasi sottovoce.
È protesta soffusa, non rivolta.
Cercando spazi non contaminati
dai presunti poteri dei re abietti,
nel viaggio sconfinato per la pace
persino la ragion s’affida al sogno.
Anche al miraggio, ove servisse.