Sonetto classico di endecasillabi a maiore in quartine a rime incrociate e terzine a rime alternate.
Dannato sia l'amore e chi lo ascolta.
Senza pietà nel cuore il suo pugnale
affonda e non uccide ma fa male
lasciando la ragione assai stravolta.
Se la speranza poi s'affaccia stolta
nonostante il silenzio più tombale
con cui l'amata latita e non cale
a lei la tua esistenza ormai sconvolta,
allora puoi ben dir che c'è l'inferno
ma non in un oscuro "Oltretomba",
non l'ipogeo latino antico Averno
ma più vicino e freddo che rimbomba
con cupo suono nel tuo petto interno
capendo che su te follïa incomba.
03/02/2025
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