Scrivo per te una lettera dal fronte.
Chissà se la leggerai
il nemico è alle porte...
Un magro rancio consumato in fretta.
Gli aerei in picchiata non danno tregua
a trincee demotivate e spente.
Il sangue fraterno azzanna il bavero
della lisa giubba.
Sordo crepitare di mitragliatrici pesanti
vicino ai reticolati:
avvezzo al lamento dei feriti,
memore dei compagni caduti.
La pallottola nemica mi cerca
con solerte assiduità.
Una roulette russa si innesca
ad ogni colpo.
Tornerò in patria senza una gamba
o su una sedia a rotelle.
Ma quel che mi opprime
è sparare alla cieca
contro uomini sconosciuti
senza un perché.
Chissà se la leggerai
il nemico è alle porte...
Un magro rancio consumato in fretta.
Gli aerei in picchiata non danno tregua
a trincee demotivate e spente.
Il sangue fraterno azzanna il bavero
della lisa giubba.
Sordo crepitare di mitragliatrici pesanti
vicino ai reticolati:
avvezzo al lamento dei feriti,
memore dei compagni caduti.
La pallottola nemica mi cerca
con solerte assiduità.
Una roulette russa si innesca
ad ogni colpo.
Tornerò in patria senza una gamba
o su una sedia a rotelle.
Ma quel che mi opprime
è sparare alla cieca
contro uomini sconosciuti
senza un perché.