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ARGOMENTO: Poesie d'autore,poeti russi italiani americani...

Poesie d'autore,poeti russi italiani americani... 7 Anni 1 Mese fa #11

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Questi versi sono di Edoardo Sanguineti, uno degli autori più sperimentali della poesia degli ultimi 50 anni. Eppure in questa poesia molto famosa, scrive in rima baciata, ma con un tale lavoro su assonanze e rime interne, che quasi non ce se ne accorge. Resta la magia della musica di suoni simili, che non svuotano di senso il contenuto.

Ballata delle donne

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare non piace.

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

Femmina penso, se penso l'umano
la mia compagna, ti prendo per mano.
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Poesie d'autore,poeti russi italiani americani... 7 Anni 1 Mese fa #12

  • Gigggi
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Che splendido post!
Aggiungo questa e chi penserebbe mai che è di Metastasio???

Chi vive amante
sai che delira;
Spesso si lagna,
sempre sospira, |
Né d’altro parla
che di morir!
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Poesie d'autore,poeti russi italiani americani... 7 Anni 1 Mese fa #13

  • Henry Lee
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Una delle mie poche passioni che mi rendono davvero felice è la musica (sebbene non sappia suonare); questa mi ha regalato uno dei poeti più importanti e sublimi del ventesimo secolo, Fabrizio De Andrè, e questa è HOTEL SUPRAMONTE:

E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte falsa di giorno
poi scuse accuse e scuse senza ritorno
e ora viaggi ridi, vivi o sei perduta
col suo ordine discreto dentro il cuore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo cuore, ma dove è finito il tuo cuore.

E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.
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Poesie d'autore,poeti russi italiani americani... 7 Anni 1 Mese fa #14

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visto che siamo passati ai cantautori, ecco qualcosa dal nobel 2016, Bob Dylan, il brano uno dei miei preferiti è Shelter from the storm

Avvenne in un'altra vita, una vita di sudore e di sangue
quando nero era una virtù e la strada era piena di fango
io venivo dal deserto, una creatura senza forma
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

E se passassi ancora per quella strada, puoi stare sicuro
farei sempre del mio meglio per lei, su questo do la mia parola
in un mondo di morte con gli occhi d'acciaio e uomini che combattono per un posto al caldo
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

Non una parola fu detta tra noi, poco fu il rischio implicato
tutto a quel punto era stato lasciato irrisolto
Prova ad immaginare un posto dove si è sempre al sicuro ed al caldo
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

Ero bruciato dalla stanchezza, sepolto dalla grandinata
avvelenato nei rovi e stremato sul sentiero,
cacciato come un coccodrillo, devastato nel grano
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

Improvvisamente mi voltai e lei era lì
con braccialetti d'argento ai polsi e fiori nei capelli
Venne verso di me con grande grazia e mi tolse la corona di spine
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

Ora c'è un muro tra di noi, qualcosa è andato perso
io ho dato troppo per scontato, tutto mi si è complicato
Se solo penso che tutto cominciò in un mattino da tempo dimenticato
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

Il deputato cammina su duri chiodi ed il predicatore scala una montagna
ma niente conta veramente è solo il fato che ha importanza
ed il becchino con un solo occhio soffia in un inutile corno
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

Ho sentito neonati piangere con voce di colomba
e vecchi con i denti rotti attoniti senza amore
Capisco la tua domanda, uomo, si è senza speranza ed abbandonati?
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

In un piccolo villaggio sulla collina si sono giocati i miei vestiti
ho patteggiato per la salvezza e mi hanno dato una dose letale
Ho offerto in cambio la mia innocenza e sono stato ripagato con lo scherno
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"

Vivo in un paese straniero ma sto per attraversare il confine
la bellezza cammina sul filo del rasoio, un giorno la farò mia
Se solo potessi tornare indietro all'ora in cui Dio e lei nacquero
"Entra" - disse lei - "Ti darò riparo dalla tempesta"
Ultima modifica: 7 Anni 1 Mese fa da mybackpages. Motivo: correzione refuso
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Poesie d'autore,poeti russi italiani americani... 7 Anni 1 Mese fa #15

  • Gigggi
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De Andrè e Dylan.....Siamo proprio ai vertici!

Io amo in particolare questo brano surreale di De Gregori,che mi da sensazioni totali:

I muscoli del capitano.

Guarda i muscoli del capitano,

tutti di plastica e di metano.

Guardalo nella notte che viene,

quanto sangue ha nelle vene.



Il capitano non tiene mai paura,

dritto sul cassero,

fuma la pipa, in questa alba fresca e scura

che rassomiglia un po' alla vita.

E poi il capitano, se vuole,

si leva l'ancora dai pantaloni

e la getta nelle onde

e chiama forte quando vuole qualcosa,

c'è sempre uno che gli risponde.



Ma capitano non te lo volevo dire,

ma c'è in mezzo al mare una donna bianca,

così enorme, alla luce delle stelle,

che di guardarla uno non si stanca.



Questa nave fa duemila nodi,

in mezzo ai ghiacci tropicali,

ed ha un motore di un milione di cavalli

che al posto degli zoccoli hanno le ali.



La nave è fulmine,

torpedine, miccia,

scintillante bellezza,

fosforo e fantasia,

molecole d'acciaio,

pistone, rabbia,

guerra lampo e poesia.



In questa notte elettrica e veloce,

in questa croce di Novecento,

il futuro è una palla di cannone accesa

e noi la stiamo quasi raggiungendo.



E il capitano disse al mozzo di bordo

"Giovanotto, io non vedo niente.

C'è solo un po' di nebbia

che annuncia il sole.

Andiamo avanti tranquillamente".
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Poesie d'autore,poeti russi italiani americani... 7 Anni 1 Mese fa #16

  • Marina Lolli
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I cantautori ,poeti in musica e parole, toccano l anima e svegliano i neuroni..
Io vi propongo "Il pensionato "di Francesco Guccini .

Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
l' odore quasi povero di roba da mangiare,
lo vedo nella luce che anch' io mi ricordo bene
di lampadina fioca, quella da trenta candele,
fra mobili che non hanno mai visto altri splendori,
giornali vecchi ed angoli di polvere e di odori,
fra i suoni usati e strani dei suoi riti quotidiani:
mangiare, sgomberare, poi lavare piatti e mani.

Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina
aprire la persiana, tirare la tendina
e mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta,
andar piano, in pantofole, verso il giorno che lo aspetta
e poi lo incontro ancora quando viene l' ora mia,
mi dà un piacere assurdo la sua antica cortesia:
"Buon giorno, professore. Come sta la sua signora?
E i gatti? E questo tempo che non si rimette ancora..."

Mi dice cento volte fra la rete dei giardini
di una sua gatta morta, di una lite coi vicini
e mi racconta piano, col suo tono un po' sommesso,
di quando lui e Bologna eran più giovani di adesso...

Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
a tutti i volti visti dalla lampadina antica,
a quell' odore solito di polvere e di muffa,
a tutte le minestre riscaldate sulla stufa,
a quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo,
a come da quel posto si può mai vedere il mondo,
a un' esistenza andata in tanti giorni uguali e duri,
a come anche la storia sia passata fra quei muri...

Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
la vita, com'è fatta e come uno la gestisce
e i mille modi e i tempi, poi le possibilità,
le scelte, i cambiamenti, il fato, le necessità
e ancora mi domando se sia stato mai felice,
se un dubbio l' ebbe mai, se solo oggi si assopisce,
se un dubbio l' abbia avuto poche volte oppure spesso,
se è stato sufficiente sopravvivere a se stesso...

Ma poi mi accorgo che probabilmente è solo un tarlo
di uno che ha tanto tempo ed anche il lusso di sprecarlo:
non posso o non so dir per niente se peggiore sia,
a conti fatti, la sua solitudine o la mia...

Diremo forse un giorno: "Ma se stava così bene..."
Avrà il marmo con l' angelo che spezza le catene
coi soldi risparmiati un po' perchè non si sa mai,
un po' per abitudine: "eh, son sempre pronti i guai" .
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti:
"Piacere", "E' mio", "Son lieto", "Eravate suoi parenti?"
E a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena:
soltanto un' impressione che ricorderemo appena...
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