Charlie* ha scritto:
Non sono capace a fingere compiacenza neppure verso chi commenta positivamente quello che scrivo, quindi se quello che leggo non mi piace non lo commento e basta.
Vorrei essere capace a commentare anche un testo che non mi piace, ma non sono in grado. Non sono all’altezza. Io in un pezzo o trovo poesia, o non trovo poesia. E RIPETO, parlo per me e di me.
A me il club piace anche come vetrina, mi lusingano i complimenti infatti non manco mai di ringraziare, ma più di tutto mi piace pensare di essere letto dal mondo più “underground” del popolo degli offline.
Charlie
Il problema qui è un po’ diverso. Si tratta della condivisione in uno stesso posto, peraltro non nostro, di qualcosa che chiamiamo POESIA. In altri termini cos’è che ci spinge a stare in un posto anziché in un altro? Ci sono quelli che scrivono qui solamente e sentono il sito come una casa comune e dunque sono rammaricati se le cose fluttuano periodicamente e presentano alti e bassi di partecipazione. Ma quanti sono? E quanti altri invece sono qui senza questa motivazione di fondo? Ora ti dico il mio punto di vista. Parto come te dalla poesia e commento solo ciò che mi pare tale e come te non commento chi non piace ma non disdegno nemmeno ciò che sembra interessante, stimolante per intavolare un qualsiasi discorso sia di natura artistica ma anche, ovviamente con tutti i limiti, di filosofia o altro.
Tento di fare questo con domande o osservazioni. Ma secondo te c'è qualcuno che risponda?
Ecco, io penso che queste cose non siano affatto positive e se si sta in un sito si accetta prima di tutto il DIALOGO con gli altri, come se facesse parte di ciò che esponiamo come POESIA. In caso contrario non ha alcuna importanza pubblicare un’opera, meglio tenersela in un cassetto e godersela da solo. Spero di essere stato chiaro. ciao