Terzine incatenate di getto senza rilettura e correzioni, prima di tentare di spegnersi e dormire; non so se riuscirò a tenere un filo logico tra il primo verso e l’ultimo, avrei mille pensieri da vomitare fuori.


Sto qui pensando mentre quasi ghigno
sapendo ineluttabile il dolore
su quanto tanti pensin sia lo scrigno

della felicità, dannato il cuore,
e non semplicemente rozza pompa
della circolazione buon motore…

che poi… buono soltanto se non zompa
continuamente tante pulsazioni
pure in attesa che tutto si rompa!

Ma nelle solite individuazioni
di sedi d'anima ed altre panzane
gli confiniamo tutte le emozioni

togliendo peso e ruolo ma anche grane
al troppo muto e timido cervello
che non ha battiti o suona campane

nascosto in quanto pure poco bello,
troppo molliccio, facile a squagliarsi
e quindi chiuso non tipo un cancello

ma in dura scatola ove rintanarsi
e far scordare la propria presenza
lasciando il cuore lì a pavoneggiarsi.

Ecco perché diffusa è la credenza
che sian nel cuore tutti quei ricordi
che rendon vera la nostra esistenza.

E allora prima che tutti li scordi
in fondo al cuore debbo sistemare
tutti i momenti miei, belli o balordi

chiudendo a chiave per salvaguardare
dentro il torace, dentro il cofanetto,
tutte le cose che mi potran dare

la consapevolezza in ogni aspetto
di quali eventi han reso il mio percorso
quel fallimento pieno e maledetto

che trasformato m'ha pure in un orso
come carattere, del tutto schivo
chiuso in eterno pesante rimorso

mentre nascosto al mondo solo scrivo
e poi mi fermo e penso che non serva
mentre i perduti sogni mal rivivo

e la coscienza muta e triste osserva
il susseguirsi di tutti gli errori
che sono stati invero una caterva!

Quindi secondo tanti lorsignori
dentro il mio cuore debbo custodire
gelosamente i ricordi migliori

da richiamare quando il mio sentire
sembra diventi troppo, troppo triste:
ricordi belli riescono a lenire.

Anche scartando note anatomiste
e ritenendo il cuore adatto scrigno,
altro problema nel mio caso insiste:

anche scegliendo un ricordo benigno
che dentro me volessi preservare
in un caveau robusto anzi ferrigno,

'sto muscoletto si sta a sbrindellare…
sarebbe inutile come custodia,
ogni ricordo andrebbe a evaporare

filtrando da fessure dove codia
giorno per giorno sempre più vicina
con la sua falce quella che non m'odia

e ad auscultarmi il battito si china
perché sa presto resterà silente
per una notte senza più mattina.

I bei ricordi impiegheranno un niente
a scivolare via dalle fessure
di quei ventricoli del cor morente

mentre faranno le ultime punture
per iniettarmi qualche toccasana
prima che fredde restin le giunture.

Saranno i primi, non è cosa strana
perché son pochi e sono i più sottili
e il mio miocardio è emmental, non grana.

Per rimediare mancan gli utensìli,
lo scrigno in petto è troppo lacerato,
non può serbar ricordi né monili

mentre s'avvia del tutto abbandonato
verso gli inutili ultimi controlli
in un sistema ch'è già smantellato

tra gli interessi di quei pochi folli
che guadagnando stanno cifre enormi
mentre SSN¹ aspettano che crolli…
ma non pensarci adesso, taci e dormi.

¹: per la metrica, leggasi "essessénne".

10/02/2024

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