ING BOWLING ha scritto:
Buongiorno a tutti
anche se non appare, utilizzo lo stesso sistema di fintipa2. Sebbene in qualche occasione capiti che quanto abbozzato mi piaccia e conseguentemente lo pubblico nell'immediato. Spesso invece quel "mi piaccia" mi frega e mi costringe a quanto necessario per musicalità, ritmo, contenuto, carattere, senso logico, sotteso, assonanze, consonanze, rime, figure (non solo meschine), pulitura, scrematura, shampoo e pettinatura. Quindi al doveroso andar di martello, raspa, mola, lima e pennarello (per tingere il capello) ma ... non sempre ci riesco. Raro il mio scrivere per teste d'autore, sono per lo più uno di paese. Ogni tanto mi si taccia d'esser troppo complicato, io taccio ma non acconsento; basta mi si rilegga e l'aria prende forma ... almeno così dice qualcuno che m'apprezza, un amico di sicuro. L'ulteriore mia specificazione vuole essere una domanda ulteriore, che reputo interessante: cosa deve contenere un opera per esser poesia? Praticamente quale l'attuale unita di misura, cosa l'imprescindibile, o al contrario non può trovarvi spazio ... oggi.
Sono d'accordo con HL – la poesia ci può salvare.
Chiedo scusa per essermi dilungato.
Sì anch'io tendo spesso a complicarmi la vita con dei termini o delle espressioni piuttosto articolate, ma avere uno stile sempre uguale ed omogeneo non è così automatico. La tua domanda è tanto interessante quanto difficile, ma secondo me per essere poesia le parole devono suggerire emozioni e significati che vanno anche oltre la parola stessa. Non scusarti, anzi grazie per l'ulteriore spunto di riflessione