Chi ha abbandonato il fuoco nudo
intorno al mio tuffo bianco?

Galleggia la mia bava
-quante sono le candeline spente senza criterio?-
e un'onda stazionaria
interferisce con un'altra.

Che ci fa un pensiero grosso in uno stagno?
La risposta, tanto, è sempre a stessa.

La mano invisibile gonfia intantoil colibrì,
l'impalcatura frastagliata di tutto il limpido
ormai mostra una superficie troppo grande
per ignorare il corteggiamento
dei riflessi della boscaglia.

L'aria vicina ad ogni ninfea
è più fredda:
sai com'è, sai il perché.

Una persona sono,
dunque un'entità astratta.
E questa ne è la prova.

I tumulti sbiaditi e verdi della speranza
spirano verso l'alto
-che angeli noiosi, che diavoli annoiati-

L'urlo di pace non ferma le silenziose guerre
sotto questo velluto.
In questo atto di ribellione c'è anche la mia voce:
sono tutti quei frammenti fuori contesto;
quelli troppo accentuati
per distinguersi nello splendore
dell'affermarsi.
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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Commenti  

Cosetta Taverniti
+1 # Cosetta Taverniti 24-04-2017 21:53
Complimenti!
Rita Stanzione*
+1 # Rita Stanzione* 24-04-2017 23:52
Piaciuta molto, bravissimo.

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