ora colori il cielo.
Col tuo dolce sorriso
stai illuminando il sole.
Ora sei madre della luna
hai per figli le stelle,
la tua casa
è una nuvola.
Sei madre del sole
ed io ti osservo
da questo piccolo mondo
pregandoti ogni giorno.
A te tenera foglia
volata via insieme al vento
una notte d'autunno...
nel cassetto rotto del vuoto,
sono stato nel negozio dei sogni
impossibili,ho trovato l’illusione
della mia onestà.
Cercare sorrisi è cosi facile
nelle facce truccate di sobrietà,
imbrattate di finzione e nullità
dove negozi di finti ammiccamenti
vendono plastica non riciclata.
Cercare un respiro dolce
è tutto da verificare,oltre la paura
di amare, la voglia ti manda a cagare
nel labirinto dell’emozione ricercata
dove basta uno sguardo.
Cercare di essere se stessi è merce rara
Che non si coltiva nell’orto dell’amore
Corrotto,ma nell’istante dove la luce
rispecchia la carezza altrui,
mano nella mano ad un passo dal suono.
nel galoppo della mente
minuti rubati
per scaldarsi al sole
per regalarsi
quel calore che manca.
All'improvviso un brivido
lungo la schiena
travolge con la forza
di un uragano,
è il forte richiamo
di te madre
che cade addosso
come un vestito
che non si toglie
ma resta nel tempo che scorre
nel tempo di te oh madre!
dall'alto della tua maturità
eppure gracile nel tuo corpo
anemico
mi racconti con le dita nere
della vita
della scoperta di una mamma e di una donna
di un tempo andato e solo
mitigato dall'oggi sempre uguale
da un come stai amorevole e preoccupato
di chi hai cresciuto con la ruvidità delle mani
e la stanchezza delle braccia
Un mondo,
quello che oggi per un istante vorrebbe ancora accovacciarsi
accanto a te e sentirsi piccolo
perchè ancora Adulto non è
in un'epoca dura e insolente
in un universo brutale e spietato
complice di una crescita a metà
di una spontaneità a metà
di una ricerca di identità sempre a metà.
Mamma, che hai vissuto per quel mondo
con le artrosi negli arti e la pelle vecchia dalla vita,
stringimi come se questi anni fossero un battito d'ali
ed io, sporco, sarò veramente io.
e ho rivisto te, il tuo sorriso.
Ho sentito sul mio viso una tua carezza.
Quel tuo caldo abbraccio attorno al mio corpo.
Ogni mattina quando mi sveglio
rivivo con gioia queste emozioni,
queste sensazioni, toccandole grazie a te.
Tu, che mi dai sempre l'occasione per farlo;
per sentire e toccare il tuo grande amore che provi per me.
E toccandolo è come se toccassi una speranza,
una grande speranza.
Quella speranza che mi porta a capire tante cose.
Come ad esempio, quanto la mia vita
sia importante per me se tu, oh madre mia,
continuassi a sorridermi e ad abbracciarmi per sempre.
Nota: Un omaggio a tutte le mamme del mondo.
E' doveroso da parte mia questo pensiero rivolto alle mamme in generale.
Sapessi, Madre
come è stato difficile
essere figlio;
sapessi come è stato difficile
non avere niente da dire
quando erano gli altri
a parlarti di me...
Sapessi come è stato difficile
sopportare i confronti,
sopportare i giudizi,
sopportare i silenzi
e sopportare un’infanzia
passata talmente in fretta
che è difficile da ricordare...
Sapessi come è stato difficile
vincere le paure
di quell’infanzia
che è rimasta difficile
da ricordare.
Sapessi, Madre
come è stato difficile
sopravvivere
a quelli che
se ne sono andati,
sapessi come è stato difficile
uscire dalle tante situazioni difficili,
uscire dai vicoli
e cercare una strada...
Sapessi, Madre
come è stato difficile crescere
e percorrere quella strada
cercando di non abbandonarla,
cercando di dare un senso...
E sapessi, Madre
come è stato difficile
a volte
restare solo,
cercare nelle tasche
e scoprirle vuote...
Sapessi, Madre
come è stato difficile
girarsi e non trovare nessuno,
cercare senza trovare nessuno,
fare domande e attendere
sempre
le risposte...
Sapessi, Madre
come è difficile pensarti
e come è difficile
non essere riuscito
a fare niente
a darti niente...
Sapessi come è difficile
farsi delle domande
e cercare le risposte...
Sapessi, Madre
come è stato difficile
essere figlio
e come è difficile
oggi
cercare di essere,
anche,
Padre...
sul tuo viso
bellissime rughe, fanno
di te una poesia mai scritta
mai letta
perchè troppo bella
ti vedo ogni
giorno più piccola bianca
I tuoi occhi
grandi azzurri
rispecchiano una vita
di fatica
sei così piccola
a fatica immagino
il tuo
ventre gonfio partorire tanti figli.
Giovane
coi sogni nel cuore.
Il fato non ti ha dato.
Mi vengono questi pensieri
a guardarti; forse son solo
tristi pensieri miei
alzo gli occhi e guardo i
tuoi ; sorridono
di me stessa nei tuoi
occhi stanchi scopro il riflesso
dolori diversi, gli stessi tuoi
dolori di tutti
di sempre, ora quelli miei.
in questa mia vita
tu che mi hai donato
il bene più profondo
frutto di sangue e amore
sicuramente non sapevi
di quanto dolore
erano piene le vie del mondo.
Tu che hai illuminato il cielo
con un altro cuore
in un battito veloce
tra le fessure di sparpagliate nuvole
mi ha scaraventato nella palude della ragione.
Ma devo ringraziarti
anche se lo faccio mentre afferro un sogno
nella vertigine di un pianto
così come quando ho pronunciato il tuo nome
nel vagito di un’agognata alba.
Oh madre
tu che adesso sei sepolta
nell’origine della nostra origine
guardami
sono il figlio di me stesso
e di un angelo che mi dilania l’anima.
Ritrovo il tuo viso
è nel cielo, è nel mare
la voglia di amare
si legge… d’inciso
E’ fonte di luce
Il tuo caldo sorriso
irradia un avviso
di gioia e di pace
Gli occhi di madre
sono premurosi ed attenti
come flutti che dal mare
accarezzano i lembi
Avevi mille tasche e perdoni
per chi in fondo era stato sincero
e felice distribuivi i tuoi doni
di zucchero a velo
Ritrovo il tuo viso
in quello di tutte le mamme
lo porto nel cuore inciso
anche adesso… che… sono grande