Gli altri sono io, 
un pò di quello che avrei potuto essere,
ma sfuggo dalle loro esistenze stasera, 
li vedo muoversi dall'alto, 
da qui senbra che non siano loro a decidere dove andare.
Li vedo confondersi l'uno nell'altro,
tra le luci,
i fumi di sigarette,
fiumi urbani.
Ho chiuso la porta girando la chiave stasera,
il giro antiorario che chiude fuori lo scorrere del tempo.
Ovatta di spazio,
senza ticchettio,
senza scadenze che fanno andare a male il genio.
Il mio lo accendo nel mio,
anche in mezzo agli altri.
Condivido meno gelosamente che posso.
Voglio che tu mi venga a cercare stasera,
anche se siamo nella stessa stanza.
Voglio che tu mi voglia,
senza che io sia nulla di diverso da ciò che sono.
Le anime si cercano nei silenzi,
quando l'ego vive, si , 
ma tace, non disturba.
Il velo sulla lampada, 
atmosfere di luci, 
ombre, 
elettricità, 
contatto, 
dentro l'atmosfera.
Essere. 
dentro.
E' ciò che siamo,
fin da quando siamo.
Stasera non usciamo fuori,
scaldiamoci all'interno.



 


         





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Profilo Autore: edoardo  

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Commenti  

Ibla
+2 # Ibla 02-08-2017 08:59
Bellissima questa Poesia!
Molto bravo.
fintipa2
+2 # fintipa2 02-08-2017 19:05
Si, è un bel testo, ottimo direi, già dall'incipit che capovolge "Je est un autre" di Rimbaud. Il lettore è portato all’interno di un io che si riconosce in altri, ma se ne distacca per essere solamente sé stesso.
Gli altri sono lasciati fuori la porta in un miscuglio di vita in moto quasi browniano, ubbidiente alle leggi del caso. Unico accesso è lasciato a chi è in grado di raggiungerlo con la volontà come a contraddire con un atto libero il resto che scorre fuori.
Essere dentro sé stessi, nella propria energia vitale, questo è quello che potrebbe accomunare, come in una navicella di coscienza pura nell’occhio di un uragano che trascina il resto nel nulla o da esso emerge per poi tornarci. Io che si accende di genio tra gli altri\ io che si accende e basta, è tutta qui la dialettica dell’esistenza, nel suo essere in rapporto al mondo ciò che si è in sé stessi. Da un altro punto di vista la propria interiorità diventa il punto insopprimibile, l’ancora di salvezza in un mondo dove l’individuo è sempre più negato in nome dell’oggettivit à e della figura unica del consumatore. In questo la poesia rappresenta l’energia che serve non solo a carezzare il mondo ma anche a lievitarlo.
Non so se è conforme al tuo pensiero ma a me ha fatto pensare questo. ciao, felice di conoscerti.
Franco
edoardo
+1 # edoardo 06-08-2017 18:33
ciao, si nella prima parte volevo esprimere il distacco come necessità, in alcuni momenti di grande consapevolezza , come un rifugio in un io più piccolo e gestibile,solo all'apparenza, come ingannarsi da soli per sopportare.( è un lavoro istintivo , subconscio secondo me )
è esattamente quello che volevo venisse fuori, l'energia vera e necessaria è dentro non va cercata all'esterno, va sprigionata all'esterno grazie anche all'energia esterna che però viene captata da dentro noi stessi.
mi fa piacere che ti sia piaciuta e che tu l'abbia capita.
grazie.

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