Equilibrio e abbandono
del mare che controllo
il mezzo del mio fine -oh sì,
vertigine di nervi da quietare.
Io Palomar, se un flutto sale io sono
crociera d’occhi e disseziono
strascichi: in un puntiglio vigile,
e morto al mondo.
Vado perdendomi
per questo mal andare
e torno giù lungo le sponde
cerco armonie e rimedi
non conformi, in presagio
di un’onda porpora che unisca
i due emisferi cerebrali.