Discorde son le note nei tuoni
del buio nel travaglio del dolore,
la pelle lacerata ha l'odore di pece
e il cuore conta le sue lacrime
sul rotocalco del vento.
Dov'è la primavera del domani
a cincermi il capo coi suoi olezzi,
dove sono i passi del perdono
nel riposo che libera la ragione
dagli spettri del macigno presente.
Dov'è il clavicembalo a declamare
la mia vittoria nella fuga dal tunnel
di quel passato amorfo nella brace.
Finquando la mia forza sarà coriacea
sarò acqua che placa ciò che brucia.
del buio nel travaglio del dolore,
la pelle lacerata ha l'odore di pece
e il cuore conta le sue lacrime
sul rotocalco del vento.
Dov'è la primavera del domani
a cincermi il capo coi suoi olezzi,
dove sono i passi del perdono
nel riposo che libera la ragione
dagli spettri del macigno presente.
Dov'è il clavicembalo a declamare
la mia vittoria nella fuga dal tunnel
di quel passato amorfo nella brace.
Finquando la mia forza sarà coriacea
sarò acqua che placa ciò che brucia.