L' apparenza non è mai onesta,
ma è come un fiore senza profumo,
come un sorriso senza gioia,
come un abbraccio senza calore.
È solo un velo che nasconde
ciò che davvero si cela dentro,
un' illusione che inganna gli occhi
e inganna il cuore.
L'apparenza può essere seducente,
come il richiamo della sirena,
ma alla fine tradisce sempre
come il mare in tempesta.
Solo quando siamo disposti
a guardare oltre le apparenze,
a scavare profondamente dentro di noi,
possiamo scoprire la verità.
La verità che non si nasconde dietro un viso,
ma che risplende dalla nostra anima,
che ci fa essere veri e autentici,
che ci fa essere noi stessi.
Così non lasciamoci ingannare
dalle lusinghe dell'apparenza,
ma cerchiamo sempre la bellezza
che si cela nell'essenza delle cose.
marea volatile, cangiante,
eppure, in un sol istante,
il cremisi volge al grigiore.
Gli occhi d'azzurro rilucenti,
di tutti gli angeli l'invidia,
giungono gioia e insidia
dando luce ai suoi tormenti.
Pura essenza di paradosso,
misto di nettare e arsura,
è la sua incerta natura,
ora somma vetta, ora fosso.
Cammino di serpenti e rose,
lungo sorso di vino e fiele,
a tratti dolce, poi crudele:
ecco il calvario delle cose.
Il fuoco brucia lasciando ceneri
nel braciere
resti di purificazione
scarnificata dal superfluo
la memoria recita parole
secche come confessione
di esistenze fermate sulla soglia
di un’ultima pietà
desiderio ossessivo
di un ultimo giro sul carosello
di una vanità mondana
prima di volgersi alle stelle.
verso il boulevard incerto
dipinto dai fili di seta d'erba
ai piedi dei giganti cipressi,
sotto nembi di piombo
tra la bruma d'anima
a ovattare il mio viso spento
dallo sguardo recondito
raccolto sovente tra le mani
a confortare l'antico cruccio
nel palpabile freddo nel cuore,
gelandomi il fiato nel pianto
in quel viaggio senza tempo nel mio essere solo ignorato!
Fino a quando dovrò soffrire
la fame d'amore?
Fino a quando dovrò nutrirmi
di briciole d'affetto?
Or piove a dirotto
e il petricore è balsamo in me
a ricordarmi che il meglio
nasce sempre dopo
le intemperie della vita,
e sarà arcobaleno senza fine.
Luglio, col bene che ti voglio, vedrai, non finirà...
Si cantava sulle spiagge, cantavano i bagnini, le sciabiche erano piene di pesce azzurro, al largo di Portorecanati si mangiava una pizzetta, si beveva una gazzosa dopo avere fatto il bagno.
Ricordi di estati infinite, senza spazio e senza tempo, il sole non tramontava mai, giocavamo a moscacieca, a rubabandiera, a campana in pomeriggi senza mamme, senza papà, dove eravamo come orfani felici.
Eravamo gli eletti.
I pregiudizi vennero molto tempo dopo, quando la gioventù cessò, quando non cantavamo più in gruppo accompagnati dalla chitarra scordata di mio fratello, quando improvvisamente la mia voce argentina si fece muta.
Armatevi di santa pazienza, di armature di onestà e santità. Il garrire delle rondini vi farà compagnia. Nei secoli dei secoli.
Amen.
sul sentiero della vita
il sedermici
accanto al ciglio.
E il non aver lo spirito
più d’incedere m’inebria
di una strana gioia.
E ripenso a tutto ciò
ch’ebbi a fare di bello,
per primo…
Ed anco all’amarezza poi,
e quanta!
Deh, se si potesse
di obliare tutta, la seconda.
Ma, come per l’alba
che precede sempre
il tramonto che le succede…
Così, per le gioie
e i dolori, io penso.
passano oltre
i miei pensieri, gatti moribondi.
I biscottini rosa
occhieggiano sinuosi
dondeggiano
tra le mie dita...
Ricordo forse tempi migliori di questi
o non sono forse questi
i tempi in cui non ricordo nulla?
La tomba dei desideri inappagati
si nutre di larve di singulti
piango ancora nella notte
dense lacrime.
è unica espressione
schietta dell'anima
quando plana in volo d'aquila
da alta quota
nelle risolutezze,
non malleabile
alle manovre altrui
nel ritmo di quel mio
impervio cuore lindo
che pulsa solo
per la sua coscienza
riflessa nella giustizia
tersa da ogni laidezza.
La mia libertà
respira solo della propria
audacia nel esimersi
da torbide acque
ove stolido affogherebbe,
consapevolmente reo!
La mia libertà
è un viaggio
senza ritorno
non compreso da molti
oscuro per tanti,
ma è fulgido rogo
e flagello tangibile
quando tende la sua
mano possente
per porre aiuto sicuro
verso la bisognosa torma!
Osteggiami pure
quanto vuoi
con seta di ragno
a degradarmi le orme
della mia irreprensibile
identità che ti schiaccia,
oh bel viso di grezzo bronzo
se ti aggrada farlo, ma...
La mia libertà resterà
uno stato di
assoluta autonomia
essenzialmente sentita
come diritto,
e come tale garantito
da una precisa
imperterrita volontà
non commerciabile
a un pubblico
diversamente onesto,
nelle loro movenze
nella via del loro
incallito delirio.
Lungi da me
o gabbia del giogo
dell'ombra occulta
a impegolarmi le ali,
o saró rovente spada
a disarmarti
dalle cenciose vesti
che possiedi
da cieco stolto,
t'avvolge predominante
quel reprobo fato
che ingarbugliarmi vorrebbe
e mai t'assicuro
ci riuscirebbe.
eran le dieci d'una ristretta sera
di quelle che ricordar fan male
Dolori come ceppi in brace
quelli che sorgono di rive in sogni
Eran l'ore di blasfeme trame
a bramar, della luce, suo tepore
come fosse giunco l'appoggiarsi mio al tempo
Volano chimere a dimorare
All’ albero
il suo cammino .
Le foglie verdi , carnose ,
rigogliose , ombreggiate .
I frutti dolciastri , succulenti , fertili .
I rami spogliati
resilienti alla neve
e poi di corolle rosa al primo sole.
Così il mio cammino .
Ogni anno
fiorisce , sfiorisce e rifiorisce
a seconda della mitezza delle stagioni,
con la cura,
la gravosità , l’armonia e la benevolenza del
viaggio .
Sarà che il mondo
m'inquieta,
tutto ciò che accade .
Sarà che non riesco a riordinare i pensieri
programmare il domani,
sognare .
… era semplice prima ,
era semplice persino la pioggia
era semplice stare sul gradino al sole
scompigliarsi con il vento,
passeggiare per i campi ,
stringersi le mani ,
fare l’amore .
…questo tempo inquina
i cuori
si gela fuori,
non è abbastanza ?