Sorvolo remoti lembi
ignoti persino agli Dei
anfratti e pertugi
alla luce del sole
e scrivo.
Distraggo il tempo
che si diverta
e pretese più non avanzi
mentre in cadenzato passo avanzi
né lento, né veloce.
Presente e trascorso
passi e ripassi
fra le stelle si perda
nei ricordi, quelli
più belli
indelebili in marchio
sicché riempia l’aria
di forte emozione e debole
umidifichi.
È strano come il tempo
vinca ogni partita, anche
quante in perfetto svantaggio.
Io lo inganno
tento persino di fermarlo
proteso a carpire
ma è assurda poesia
… vana protesta.
Commenti
Un saluto e un grazie immenso.