divorata dalla lingua
ti sembra un breve tratto
la cavità del solco sul
mio corpo rovesciato
nella regola che
segue il mondo
la pella cieca e aperta di
un decollo a smaltimento
che odore sconfinato la
prepotenza dei capelli
nel pudore abbandonato 
dietro asfalti e carreggiate
e ora senza luce
ti occupi del tempo
con un camice sul collo
e lo sguardo incatenato 
di un cadavere suicida.

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Profilo Autore: Jean-Jacques  

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Commenti  

Simone*
+1 # Simone* 08-04-2024 05:57
Affascinato dal tuo stile
leggo in quella chiusa qualcosa che forse invoca clemenza .
Un saluto Jean
Jean-Jacques
# Jean-Jacques 08-04-2024 09:58
Grazie sommo poeta. In effetti sì, ma già il fatto che tu definisca stile le mie cianfrusaglie, è il massimo della clemenza, ah ah ah. Grazie ancora e buona settimana.

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