Credevo di non aver fine
Come immobile pensiero
Nella voragine
Dell'assoluta adorazione
Il dolore scaturisce
Dall'inesplicabile punizione
Vorrei tanto essere
Indissolubile come il tempo
In ogni frammento
Che governa l'umore
Di ogni stagione
Libero di eludere le leggi
Dell'amore
E della maledizione
Ripeto l'errore
Chi sono io chiese l'uomo
A un condannato a morte
La domanda è ancora lì
Sospesa nel grigio silenzio
Di luci e fiati pervasi
Dalla futilità dell'esistenza
Quanto vorrei che la mia vita
Bruciasse all'istante
Senza fare domande
Pensare perennemente
A quanto sarà importante
Un solo infimo istante
Le mie mani sono infrante
Nella luce povera di spirito
Che oscilla sopra la follia
Della mia anima vuota
Il cuore batte per qualcosa
Forse lacrime dimenticate
In qualche solco deriso
Dalla miseria del mondo.
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