Ai Vespri della sera
ti so nella cappella.
Da dietro il bavero
seduto sull’abetella
guardo il sole fare
l’amore con la luna,
e poi congedarsi con
la fretta opportuna
per non arrischiare ad
un tratto d’avvamparla.
E vedo la luna morir di
freddo, senza scaldarla.
Rincasando ti ritroverò
seduta su righi vecchi,
dove ti rileggerò da
dietro confusi cernecchi.