Madre
ti chiamerò Terra
sostrato a radici
della mia pianta
che tanto ha succhiato
da inaridirti…
e ancora offrivi
tue stille preziose
o Brodo Primordiale
pregno di particelle
che mi furono ave…
eri la sola
a poter preparare
tale mistura
con tanto di dedizione.
Mi figuro embrio
immerso nelle tue acque
in stato semibeato
ma è poca l’immaginazione
sarebbe giusto averne visione…
chiuderei gli occhi talvolta
sul quel ricordo…
l’appartenenza
al ventre che mi nutrì
e trarrei protezione
dal gusto antico.
Ma la natura è avara
a sottrarre traccia
della prima dimora…
di oscurità avvolta
o di luce soffusa
di ninne nanne e premure
trapelante
voci e tocchi leggeri.
Madre
che fantasia ch’è la mia
dopo lustri e lustri di vita
s’incammina a ritroso nel prenatale
forse perché solo ora m’avvio…
e comprendo
dai tuoi bianchi capelli
e dalle rughe
che ti van consumando
il mistero
che ci ha volute
prima unico sangue
poi distinte entità
e infine un commiato
ch’è solo parvenza:
ogni creatura la vita affaccia
in altre da sé generate.
Bella Madre
io ti porto con me
e cederò
anche te
ad altri respiri
il giorno in cui andrò…
ti chiamerò Terra
sostrato a radici
della mia pianta
che tanto ha succhiato
da inaridirti…
e ancora offrivi
tue stille preziose
o Brodo Primordiale
pregno di particelle
che mi furono ave…
eri la sola
a poter preparare
tale mistura
con tanto di dedizione.
Mi figuro embrio
immerso nelle tue acque
in stato semibeato
ma è poca l’immaginazione
sarebbe giusto averne visione…
chiuderei gli occhi talvolta
sul quel ricordo…
l’appartenenza
al ventre che mi nutrì
e trarrei protezione
dal gusto antico.
Ma la natura è avara
a sottrarre traccia
della prima dimora…
di oscurità avvolta
o di luce soffusa
di ninne nanne e premure
trapelante
voci e tocchi leggeri.
Madre
che fantasia ch’è la mia
dopo lustri e lustri di vita
s’incammina a ritroso nel prenatale
forse perché solo ora m’avvio…
e comprendo
dai tuoi bianchi capelli
e dalle rughe
che ti van consumando
il mistero
che ci ha volute
prima unico sangue
poi distinte entità
e infine un commiato
ch’è solo parvenza:
ogni creatura la vita affaccia
in altre da sé generate.
Bella Madre
io ti porto con me
e cederò
anche te
ad altri respiri
il giorno in cui andrò…
4 commenti
Era lì piccola donna
ferma ad osservare il vuoto
nel pomeriggio dal sole potente
mi avvicinai piano
la chiamai
non ebbi risposta
lei ferma lì
sguardo nel cielo assente
la mano sinistra sotto il mento
quasi a sorreggere la testa
la chiamai ancora
ancora un nulla
la presi per mano
come una bimba mi seguì
al riparo del sole
mamma fa troppo caldo
e lei < non sento nulla io >
la feci bere
non mi uscirono parole
le feci una carezza !!!
Dovrebbe essere un giorno di festa
da festeggiare con chi vuoi più bene
con la persona più speciale del mondo.
Ma non per tutti può essere festa
io sono una di quelle persone sfortunate
che la vita gli ha tolto la persona più importante.
Vorrei cancellare questo giorno dal
calendario.
Ancora mi sento come il primo giorno
che sei mancata seppur sono passati tanti anni.
La morte ti ha strappata alla vita che eri ancora giovane
noi avevamo ancora bisogno di te
io avevo bisogno di te……
Te ne sei andata lentamente
soffrendo moltissimo.
Mi manchi.
Come se fosse ieri che ti ho vista l’ultima volta
in quel letto di ospedale mi hai detto
“pensa alle tue figlie falle crescere come io ho fatto con te”.
Manchi nelle feste
manchi durante la settimana
manchi il giorno.
Ma almeno mi consolo perché
qualche notte sei con me.
da festeggiare con chi vuoi più bene
con la persona più speciale del mondo.
Ma non per tutti può essere festa
io sono una di quelle persone sfortunate
che la vita gli ha tolto la persona più importante.
Vorrei cancellare questo giorno dal
calendario.
Ancora mi sento come il primo giorno
che sei mancata seppur sono passati tanti anni.
La morte ti ha strappata alla vita che eri ancora giovane
noi avevamo ancora bisogno di te
io avevo bisogno di te……
Te ne sei andata lentamente
soffrendo moltissimo.
Mi manchi.
Come se fosse ieri che ti ho vista l’ultima volta
in quel letto di ospedale mi hai detto
“pensa alle tue figlie falle crescere come io ho fatto con te”.
Manchi nelle feste
manchi durante la settimana
manchi il giorno.
Ma almeno mi consolo perché
qualche notte sei con me.
Essere mamma
avere una mamma
sono vissuti diversi e simili
Sento ancora nell'aria
a me intorno il profumo di fiori
della sua pelle
quando nel lettone mi rannicchiavo
tra le sue braccia
intrise di quell'essenza le lenzuola
che mai avrei voluto lasciare
La forza che emanava che la stancava
nell'affrontar le spigolosità della vita
ma lei sorrideva, lei cantava
come un soffio di vento
spazzava le nubi sopra il focolare
Vivo il mio essere mamma
con l'impetuosità del mare
la sensibilità di un giglio
la dolcezza della panna montata
Non cambia nulla se figli son grandi
le loro guance han sempre lo stesso sapore
le loro mani dan sempre lo stesso calore
grazie o mio Signore
Alla mia mamma ora lontano
mando un abbraccio di luce splendente,
mi prostro ai piedi della Mamma per eccellenza,
oh Madonnina
proteggi tutte le mamme del mondo
*******************************************************************************************************************************************
DEDICO A TUTTE LE MAMME DEL MONDO QUESTO PEZZO BELLISSIMO
E COMMOVENTE CHE E' DIVENUTO L'INNO DELLA MAMMA DELLA BELLEZZA
DELL'AMORE CHE SOLO UNA MAMMA SA DARE ...... AUGURI !!!!!
E COMMOVENTE CHE E' DIVENUTO L'INNO DELLA MAMMA DELLA BELLEZZA
DELL'AMORE CHE SOLO UNA MAMMA SA DARE ...... AUGURI !!!!!
Pensavo alla mia,
alla mamma dei miei figli
alle mamme Africane
a quelle Cinesi
Eschimesi, Siberiane,
a tutte le mamme del mondo,
ma il cuore d’accordo con l’anima
guardando le rose di maggio
trasuda una lacrima dolce
che tenera scende
per Lei che è la mamma di tutte le stelle
del sole del cielo del cosmo
e di tutti i bambini,
degli angeli in cielo che cantano osanna
di tutte le madri che ridono o soffrono
e sanno che Lei è la mamma
di tutti , di Dio e del figlio Gesù.
alla mamma dei miei figli
alle mamme Africane
a quelle Cinesi
Eschimesi, Siberiane,
a tutte le mamme del mondo,
ma il cuore d’accordo con l’anima
guardando le rose di maggio
trasuda una lacrima dolce
che tenera scende
per Lei che è la mamma di tutte le stelle
del sole del cielo del cosmo
e di tutti i bambini,
degli angeli in cielo che cantano osanna
di tutte le madri che ridono o soffrono
e sanno che Lei è la mamma
di tutti , di Dio e del figlio Gesù.
Un giorno speciale
per tutte le mamme.
Dedico a loro
queste parole
per la loro bellezza
per la tanta pazienza
perché soffrono e non si lamentano.
Una loro carezza
vuol dire tanto
anche se sei grande
e non sei più un bambino.
Un giorno speciale
in un mese di rose
per tutte le mamme
anche per quelle che stanno lassù
nel cielo infinito
ma osservano lo stesso con amore
accompagnando un adorato figlio
per tutta la vita
come prima....Più di prima.
per tutte le mamme.
Dedico a loro
queste parole
per la loro bellezza
per la tanta pazienza
perché soffrono e non si lamentano.
Una loro carezza
vuol dire tanto
anche se sei grande
e non sei più un bambino.
Un giorno speciale
in un mese di rose
per tutte le mamme
anche per quelle che stanno lassù
nel cielo infinito
ma osservano lo stesso con amore
accompagnando un adorato figlio
per tutta la vita
come prima....Più di prima.
Potessi a ritroso tornare
al tuo grembo ovattato,
all’ombra che tu mi donavi
nei giorni di luglio per strada
andando alla messe dorata
già piena di lacrime e stenti
portando la brocca a mio padre
che al sole mieteva e sudava.
Tu mamma per me sorridevi
dicendo piccino fai in fretta
che dopo quest’ora si affaccia
la Mamma del Sole.
Con te ero sempre al sicuro
da tutte le grandi paure di estivi miraggi,
e tornando la sera prendevi
la chicchera colma di latte
per darmi l’affetto ed il cibo.
Potessi tornare a ritroso
al giorno di un primo bisbiglio
in cui t’ho guardato e cercato
Chiamandoti mamma.
al tuo grembo ovattato,
all’ombra che tu mi donavi
nei giorni di luglio per strada
andando alla messe dorata
già piena di lacrime e stenti
portando la brocca a mio padre
che al sole mieteva e sudava.
Tu mamma per me sorridevi
dicendo piccino fai in fretta
che dopo quest’ora si affaccia
la Mamma del Sole.
Con te ero sempre al sicuro
da tutte le grandi paure di estivi miraggi,
e tornando la sera prendevi
la chicchera colma di latte
per darmi l’affetto ed il cibo.
Potessi tornare a ritroso
al giorno di un primo bisbiglio
in cui t’ho guardato e cercato
Chiamandoti mamma.
Alzando gli occhi al cielo
con i raggi che cadono su me
vedo il riflesso dei tuoi occhi.
Occhi di mamma che
scrutano per farsi notare
per dire che il suo amore
è immenso come quel cielo
che cade addosso.
Inseguono le stelle
per lasciare una scia
una traccia e poi scrivere
che il bene di una mamma
scavalca le onde
di un mare in tempesta.
Che non si abbatte
cammina nel deserto
per raggiungerti.
con i raggi che cadono su me
vedo il riflesso dei tuoi occhi.
Occhi di mamma che
scrutano per farsi notare
per dire che il suo amore
è immenso come quel cielo
che cade addosso.
Inseguono le stelle
per lasciare una scia
una traccia e poi scrivere
che il bene di una mamma
scavalca le onde
di un mare in tempesta.
Che non si abbatte
cammina nel deserto
per raggiungerti.
Non so mentire,
non so pensare,
non so volere.
Sono la periferia
di una città inesistente,
il commento prolisso
a un libro non scritto.
E come pazzia gracidante
dell’universo morto,
cadavere ruotante
dello spazio fisico,
la mia bandiera anonima
fluttua nel vento della sera.
Da una botola
precipito nello spazio infinito
in una caduta senza direzione.
Il mio pensiero non contiene raziocini,
la mia esistenza non ha emozioni.
La mia anima
è un antro nero,
un pozzo senza pareti,
una vasta voragine
intorno al nulla.
E come un sottile movimento della trepidazione
l’intimo linguaggio della mia coscienza
naviga tra assurdi suoni dell’inquietudine.
non so pensare,
non so volere.
Sono la periferia
di una città inesistente,
il commento prolisso
a un libro non scritto.
E come pazzia gracidante
dell’universo morto,
cadavere ruotante
dello spazio fisico,
la mia bandiera anonima
fluttua nel vento della sera.
Da una botola
precipito nello spazio infinito
in una caduta senza direzione.
Il mio pensiero non contiene raziocini,
la mia esistenza non ha emozioni.
La mia anima
è un antro nero,
un pozzo senza pareti,
una vasta voragine
intorno al nulla.
E come un sottile movimento della trepidazione
l’intimo linguaggio della mia coscienza
naviga tra assurdi suoni dell’inquietudine.
