Di quell'amore avvampato sotto la pioggia
ricorda il silenzio dei castagni pazienti
come se le nostre anime si fossero svelate
a raccogliere il luccichio di chiare gocce.
Molestava un sole apparso beffardo
le porte che serravano fredde oscurità,
rovistava tra le ombre affratellate
ché visi e pugni si affacciassero impudichi.
Riprese a piovere né notte né giorno,
ci alitava sopra il timore di cattivi pensieri,
iniziai a parlarti senza ascoltarmi,
poi scrutai gli occhi ch'erano vivi.
Si voltò a rimirare le calde promesse
di quell'amore così zuppo di pioggia.
S'era accosciato il mese che tardo svanì
e noi sentimmo l'amore calamitato
che scivolava a far tacere la notte.
ricorda il silenzio dei castagni pazienti
come se le nostre anime si fossero svelate
a raccogliere il luccichio di chiare gocce.
Molestava un sole apparso beffardo
le porte che serravano fredde oscurità,
rovistava tra le ombre affratellate
ché visi e pugni si affacciassero impudichi.
Riprese a piovere né notte né giorno,
ci alitava sopra il timore di cattivi pensieri,
iniziai a parlarti senza ascoltarmi,
poi scrutai gli occhi ch'erano vivi.
Si voltò a rimirare le calde promesse
di quell'amore così zuppo di pioggia.
S'era accosciato il mese che tardo svanì
e noi sentimmo l'amore calamitato
che scivolava a far tacere la notte.

Commenti
Immagini belle e non banali, scorrere dei versi fluido e senso ritmico molto sviluppato.
Bella! Complimenti.
Laura Bocci
Meritatissimo il riconoscimento.
Un saluto
Un saluto da Ibla.