Chino s’un fianco, sbandato, riposa
preda della notte sbiancata alla luna.
Con lacrime di ruggine striati i sogni.
Sono sogni salati dalle reti da pesca
dai pesci morenti a dibatter la coda
sull’assito lucente di squame argentate.
“Maledetta notte orfana delle tenebre
potesse celarmi allo sguardo del mondo!”
“Maledetta luna accecante ed impietosa
come le bestemmie lanciate alla bonaccia
dai pescatori stanchi di appassire al sole!”.
Ieri possedeva le onde di prua e godeva
delle preghiere del nocchiero alla tempesta
sfilacciate gomene oggi pendono al vento.
Ospita la sorte di un essere immondo
sdraiato s’un fianco, ubriaco, riposa.
Sogna di un fiasco e d’un misero pasto
del volto dei figli, della morte e sorride
sbava vino e memorie, di celarsi trascura.
Scorre rivolo di vomito sul ponte di legno
brilla di nuovo l’assito indurito e riarso
il vecchio peschereccio riflette ancora la luna.
preda della notte sbiancata alla luna.
Con lacrime di ruggine striati i sogni.
Sono sogni salati dalle reti da pesca
dai pesci morenti a dibatter la coda
sull’assito lucente di squame argentate.
“Maledetta notte orfana delle tenebre
potesse celarmi allo sguardo del mondo!”
“Maledetta luna accecante ed impietosa
come le bestemmie lanciate alla bonaccia
dai pescatori stanchi di appassire al sole!”.
Ieri possedeva le onde di prua e godeva
delle preghiere del nocchiero alla tempesta
sfilacciate gomene oggi pendono al vento.
Ospita la sorte di un essere immondo
sdraiato s’un fianco, ubriaco, riposa.
Sogna di un fiasco e d’un misero pasto
del volto dei figli, della morte e sorride
sbava vino e memorie, di celarsi trascura.
Scorre rivolo di vomito sul ponte di legno
brilla di nuovo l’assito indurito e riarso
il vecchio peschereccio riflette ancora la luna.
3 commenti
Al cielo
osservante
meravigliata anima
si strappa dal corpo
alla ricerza dello Zenith
irrompe nel petto
come falla
esplode come supernova
danzando fra le stelle sorelle
nei sussurri d'armosfera
svolta come ombra al girar di luce
verso l'isola abbandonata
scuotendosi al vento
fiamma quasi spenta
selvatica come cinghiale
sfinita e logora
caduca come foglia
seguendo il tempo
osservante
meravigliata anima
si strappa dal corpo
alla ricerza dello Zenith
irrompe nel petto
come falla
esplode come supernova
danzando fra le stelle sorelle
nei sussurri d'armosfera
svolta come ombra al girar di luce
verso l'isola abbandonata
scuotendosi al vento
fiamma quasi spenta
selvatica come cinghiale
sfinita e logora
caduca come foglia
seguendo il tempo
Piano, lambiscimi piano,
fatti sentire,
timidamente, con dolcezza.
Mi piace, questo tuo toccarmi,
lo sfiorarmi e poi lasciarmi lì,
ad attendere…
Saziami,
sazia questa mia frenesia,
la voglia di abbandonarmi a te.
Stuzzicala, invitala,
fatti mio desiderio…
Bagna la mia pelle calda ed assetata,
regalami le dolci tue note,
riempimi gli occhi dei tuoi colori
ed appagami il cuore.
Eccomi, ora prendimi….
o mare
fatti sentire,
timidamente, con dolcezza.
Mi piace, questo tuo toccarmi,
lo sfiorarmi e poi lasciarmi lì,
ad attendere…
Saziami,
sazia questa mia frenesia,
la voglia di abbandonarmi a te.
Stuzzicala, invitala,
fatti mio desiderio…
Bagna la mia pelle calda ed assetata,
regalami le dolci tue note,
riempimi gli occhi dei tuoi colori
ed appagami il cuore.
Eccomi, ora prendimi….
o mare
Quel che ci scotta,
ci attanaglia,
ci sospetta,
quel che si subisce,
si sente,
si avverte,
quel che ci angoscia,
ci assilla
ci sbigotta,
altro non è
che la debolezza
nostra.
Ci nutriamo,
di emozioni,
che non son altro
che vagiti
della nostra
incontinenza affettiva.
Quel che ci impegna,
ci assilla,
ci ossessiona,
quel che si desidera,
si brama,
si spera,
quel che ci chiama,
ci stringe,
ci cinge,
altro non è
che la pazzia
nostra.
Ricerchiamo sogni,
chiusi in scatole
di carne ed egoismo,
impermeabili
alle sensazioni.
Quel che viviamo,
pensiamo,
scriviamo,
quel che siamo,
riflettiamo,
mostriamo,
altro non è
che la nostra
rappresentazione.
Indossiamo crepate
maschere di cera
nascosti dietro l'angolo,
prima di svoltare,
per sparire.
ci attanaglia,
ci sospetta,
quel che si subisce,
si sente,
si avverte,
quel che ci angoscia,
ci assilla
ci sbigotta,
altro non è
che la debolezza
nostra.
Ci nutriamo,
di emozioni,
che non son altro
che vagiti
della nostra
incontinenza affettiva.
Quel che ci impegna,
ci assilla,
ci ossessiona,
quel che si desidera,
si brama,
si spera,
quel che ci chiama,
ci stringe,
ci cinge,
altro non è
che la pazzia
nostra.
Ricerchiamo sogni,
chiusi in scatole
di carne ed egoismo,
impermeabili
alle sensazioni.
Quel che viviamo,
pensiamo,
scriviamo,
quel che siamo,
riflettiamo,
mostriamo,
altro non è
che la nostra
rappresentazione.
Indossiamo crepate
maschere di cera
nascosti dietro l'angolo,
prima di svoltare,
per sparire.
Limpido mattino un po’ assonnato
svegliato dall’aroma di un caffè.
Mescolo il suo profumo a quello del mare
e di qualche mio geranio.
Godo del piacere di soffi lievi da est
e dei baci di un sole appena alzato,
carezze alla pelle mia nuda.
Distesa, mi stiro, respiro
poi godo dell’enfasi di un abbraccio,
di te che arrivi in punta di piedi
e m'avvolgi, mi stringi.
Dolce buongiorno,
sferzata d’energia e buonumore
come aroma forte di caffè…
svegliato dall’aroma di un caffè.
Mescolo il suo profumo a quello del mare
e di qualche mio geranio.
Godo del piacere di soffi lievi da est
e dei baci di un sole appena alzato,
carezze alla pelle mia nuda.
Distesa, mi stiro, respiro
poi godo dell’enfasi di un abbraccio,
di te che arrivi in punta di piedi
e m'avvolgi, mi stringi.
Dolce buongiorno,
sferzata d’energia e buonumore
come aroma forte di caffè…
Non è l’averti vicino,
il respirarti accanto,
né il toccarti
che mi toglie la ragione.
Non è baciarti
che tanto mi fa impazzire
o il sentre i brividi
per le tue carezze.
… E’ il percepirti dentro,
l’averti nell’anima,
quel vivere felice,
il sentire che…
… Ti amo!…
il respirarti accanto,
né il toccarti
che mi toglie la ragione.
Non è baciarti
che tanto mi fa impazzire
o il sentre i brividi
per le tue carezze.
… E’ il percepirti dentro,
l’averti nell’anima,
quel vivere felice,
il sentire che…
… Ti amo!…
Vagheggio pago
scorrendo… spazio adorno.
Venturo effetto?
<=> <=> <=>
Poesia (Accenti ritmici 2-4-6) dedotta dalla lettura d’un aforisma di François de la Rochefoucauld, scrittore, filosofo e aforista francese del 1600:
“La speranza, per quanto illusoria sia, serve almeno a condurci alla fine della vita per una strada piacevole”.
Ha lasciato in quel fosso
la sua parte migliore,
la parte compita
delle tue storie
della tua vita.
Ha fatto credere a tutti
senza sforzo
lo sò,
di essersi spostata
ma è lì immobile,
da un pò.
Ha lasciato in quel fosso
un'anima
che non l'abità più,
ha scelto di sotterrare
di lasciare,
di cadere giù.
Ha fatto credere a tutti,
di non aver bisogno d'aria,
ha scelto la strada peggiore,
la vita solitaria.
Ha lasciato in quel fosso
la sua arma in più,
ha scordato i torrenti,
non arrivan laggiù,
le carezze dei venti.
Ha fatto credere a tutti,
di aver perso la strada,
ma uscirà da quel fosso,
non lasciar che ricada.
la sua parte migliore,
la parte compita
delle tue storie
della tua vita.
Ha fatto credere a tutti
senza sforzo
lo sò,
di essersi spostata
ma è lì immobile,
da un pò.
Ha lasciato in quel fosso
un'anima
che non l'abità più,
ha scelto di sotterrare
di lasciare,
di cadere giù.
Ha fatto credere a tutti,
di non aver bisogno d'aria,
ha scelto la strada peggiore,
la vita solitaria.
Ha lasciato in quel fosso
la sua arma in più,
ha scordato i torrenti,
non arrivan laggiù,
le carezze dei venti.
Ha fatto credere a tutti,
di aver perso la strada,
ma uscirà da quel fosso,
non lasciar che ricada.
Mi vedi,
per te son relitto,
per te sono male,
Mi vedi,
ti affascino,
lo leggo,
nelle tue smorfie,
nel tuo piccolo viso,
dai tratti sottili.
dai tratti sottili.
Mi vedi,
per te mi vorresti,
per te mi prenderesti,
non per sempre,
solo per osare,
solo per coltivare,
quel desio di rischiare,
di essere diversi.
Sono per te troppo,
troppo cattivo,
ma non lo sai,
non lo sai che dentro,
tra costole e parete toracica,
oltre il pulsare del muscolo cardiaco,
giace il mio amor per te.
Mi vedi,
non lo sai,
pensi non ne sia capace.
Mi vedi,
mi spengo,
penso non ne sarò capace.
E’ quando percorro questi luoghi
che ricordi m’invadono,
mi vengono incontro, in cerchio
come fosse un girotondo.
Abbasso gli occhi,
a palpebre chiuse, ne cerco altri.
S’allargano in me
ed io in loro,
soffiano sul cuore onde di profumi
lo avvolgono in una fragile bolla,
piano
mi c’infilo e danzo e li stringo forte.
Vado rubando all’aria
quelle carezze lontane, i baci dolci
e gli abbracci odorosi d’amore.
Mi racconto, di nuovo,
quelle mille favole di allora
e sorrido.
Poi
apro gli occhi e piango
chi più non ho.
… Ma mi riprendo, sempre,
qualcosa di me e mi rassereno,
… ogni volta…
che ricordi m’invadono,
mi vengono incontro, in cerchio
come fosse un girotondo.
Abbasso gli occhi,
a palpebre chiuse, ne cerco altri.
S’allargano in me
ed io in loro,
soffiano sul cuore onde di profumi
lo avvolgono in una fragile bolla,
piano
mi c’infilo e danzo e li stringo forte.
Vado rubando all’aria
quelle carezze lontane, i baci dolci
e gli abbracci odorosi d’amore.
Mi racconto, di nuovo,
quelle mille favole di allora
e sorrido.
Poi
apro gli occhi e piango
chi più non ho.
… Ma mi riprendo, sempre,
qualcosa di me e mi rassereno,
… ogni volta…
Nel caldo silenzio dell’ora
si spalma essenza di lavanda
di Provenza e fiori d’arancio.
Profumo salmastro
dalle onde
lasciate al bacio del sole
appena appena tiepido,
dal tono rassicurante.
Si cheta l’animo
a questo sentire.
L’aria sposa euforici cinguettii
e chiacchiericci chiassosi
di gabbiani.
Profumo di solite cose
invade il giorno, ora,
nella calma e pace.
… E’ passata la tempesta…
si spalma essenza di lavanda
di Provenza e fiori d’arancio.
Profumo salmastro
dalle onde
lasciate al bacio del sole
appena appena tiepido,
dal tono rassicurante.
Si cheta l’animo
a questo sentire.
L’aria sposa euforici cinguettii
e chiacchiericci chiassosi
di gabbiani.
Profumo di solite cose
invade il giorno, ora,
nella calma e pace.
… E’ passata la tempesta…
Al sole si crogiola
si stende,
si stira,
poi, tenera, si struscia.
Guardinga rimane,
lo sguardo porta lontano.
Poi mi guarda,
occhi negli occhi,
si tuffa nell’anima mia.
Ed io la guardo,
la scruto,
mi specchio nell’anima sua.
Sensuale,
felina
è dolce magia:
osmosi…
si stende,
si stira,
poi, tenera, si struscia.
Guardinga rimane,
lo sguardo porta lontano.
Poi mi guarda,
occhi negli occhi,
si tuffa nell’anima mia.
Ed io la guardo,
la scruto,
mi specchio nell’anima sua.
Sensuale,
felina
è dolce magia:
osmosi…
Apro gli occhi
una luce straordinaria
cattura i miei occhi.
Circondata da nuvoloni neri
con sfumature rosse
forse per questo splendi di più.
Mi fissi
da lassù
quasi a parlarmi.
Alzati mi par di sentire
io vado a letto
sono stanca.
Per te
inizia la giornata
ci vedremo stanotte.
Solito posto
solita ora
seconda stella a destra.
una luce straordinaria
cattura i miei occhi.
Circondata da nuvoloni neri
con sfumature rosse
forse per questo splendi di più.
Mi fissi
da lassù
quasi a parlarmi.
Alzati mi par di sentire
io vado a letto
sono stanca.
Per te
inizia la giornata
ci vedremo stanotte.
Solito posto
solita ora
seconda stella a destra.
Penetra,
scivola silenzioso
in tutte le mie pieghe,
fino all’angolo più profondo di me.
… Mi prende,
esulta raggiante e si coccola.
Niente lo turba,
entra, si spalma,
sublima istanti d’amore.
Giace,
nella calda veemenza,
serra a sé pur i più piccoli baci,
tutte le parole, le più tenere
e le carezze appena sfiorate
… E indugio
abbracciata al pensiero di te,
ad occhi chiusi…
scivola silenzioso
in tutte le mie pieghe,
fino all’angolo più profondo di me.
… Mi prende,
esulta raggiante e si coccola.
Niente lo turba,
entra, si spalma,
sublima istanti d’amore.
Giace,
nella calda veemenza,
serra a sé pur i più piccoli baci,
tutte le parole, le più tenere
e le carezze appena sfiorate
… E indugio
abbracciata al pensiero di te,
ad occhi chiusi…