E' l'ora in cui sotto le maniche della mia camicia
la contrada ha un brivido, brivido marzolino,
e dai polsi al collo si ritorna due secoli indietro.
E' l'ora in cui da fermo io sfocio in un vicolo, magari
davanti al fontanone morto, quello
dei due fiumi Garza e Mella impietriti e gialli
l'ora in cui le violette coraggiose
nel quadrato nero di giardino sul retro della casa
nessuno calpesta - nemmeno fossero
a gruppetti, sui polsi di un cosmonauta.
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E ascoltiamo la bellezza di quella primavera così attesa nei prati scuri della sera,dietro casa, nel silenzio,nonost ante le pietre ingiallite dalla secca.
La curiosità è quel meraviglioso meccanismo che ci fa svegliare, che desta in noi gli interessi e ci fa vibrare.Quella dei bambini poi è così spontanea e meravigliosa ed è così che vanno alla scoperta del mondo.
ho sorriso leggendola,non ho sentito nostalgia,forse quelle violette sono così coraggiose a rimanere in piedi nonostante il buio..
Grazie per tutta questa poesia e anche per la musica che l'accompagna.
Un saluto
Anto
un caro saluto...