Oh Sicilia

come posso scordarti

scordare i tuoi cieli

e i tramonti

quando il sole

prima di tuffarsi nella notte

indora il tuo mare.

E come posso scordare

Segesta e Selinunte

dove ancora vive

antica la storia

e Piazza Armerina

lo stupore dei suoi mosaici

ricamati dalle mani

di chi ha inventato la bellezza.

E del maestoso Etna

così amato e temuto

che illumina la notte

sputando in cielo

la sua anima di fuoco

come mi posso scordare.

E dei tuoi dolci e della cucina

e dei vini raffinati

benedetti dal Dio Bacco

che a Marsala si è ubriacato.

E come posso scordare

l’amicizia vera

della gente siciliana

la sua ospitalità

che fa tua la loro casa.

No non si può scordare

ciò che si ama e fa pulsare

e quello scampolo di cuore

che della tua terra vive e respira.

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Profilo Autore: Antonio Girardi  

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