Ho dipinto i ricordi con le parole,
cesellandole ognuna come fossero oro,
rapite da quel che prima era solo un sogno
coltivato dentro il cuore.

Annuiva, la mia anima,
beneamate ed eterne benedizioni,
un dono ricamato sulla carta pregiata,
dove l’inchiostro a essa dava vita.

Leggero, il pennino si lasciava scorrere,
non c’erano pretenziose riserve,
nel dar lustro al narrar della storia,
fissando ogni sillaba, punto e virgola.

L‘ode si faceva un romanzo ricco d’una infinità di lemmi,
righe nere,
che spiccavano sul biancore d’un goliardico libro,
ardimentoso ed eccelso di vocaboli.
Il silenzio prendeva voce da un sibilio strisciante.

Come un figlio,
lo tenevo tra le mani protese
per portarlo al petto e proteggerlo dal becero
che con il fuoco mirava a bruciar l’intelletto.
Non potevo far morir l’odore delle parole già scritte,
essendomi perso nell’immensità della notte.

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Profilo Autore: Horion Enky  

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Commenti  

Caterina Morabito*
+1 # Caterina Morabito* 19-04-2018 10:09
Riprendo alcuni tuoi versi : " dono ricamato sulla carta pregiata" così è questa tua... Buona vita e buona poesia.
Horion Enky
+1 # Horion Enky 19-04-2018 12:33
Grazie Caterina, buona giornata.

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