Negherei alla luna i tuoi occhi
in un dettaglio di sbagli,
colorerei il silenzio
della tua pelle astrale
ed un palcoscenico d’illusioni
lacrimerà sui miei solstizi
come un nevicar di rondini
a leggermi il respiro.
Il cielo ci incrocia stupito
ad incidentarci sul petto
un soffio di primavera
e tutt’intorno è solo universo
a stringerci di nuovo
fra le dolci corolle dell’immenso:
t’amo, come poesia
ad albeggiarmi sul cuor.
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