Apprendo
d’aspettare
alunno spugnoso
ligio e meravigliato
Aspiro pagine e pagine
di silenzio forzato
calmiere insperato
Vago nei vuoti
illuminati dalla stagione
un solitario campione
nessun pubblico
quasi una prigione
Sfugge al passo
la fretta nelle vene
poggiano gli arti
sul suolo impolverato
L’anima nascosta
aspetta nuovi segni
In avanti lo sguardo
nel tempo galantuomo
prega
che qualcosa ascolti
ci dia il perdono
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