Il tempo dell’uomo è breve, come
il lento mutar della Luna nel ciel
sembra un turbinio legger nell’aire
che piacevol sospinge il grecale
non sembra qualcosa di furioso
ma gentile e ratto sospinge il tempo
che si compiacque d’esser arioso
ed il lento brulicar del fuoco sta
messo come un turbinio lontano.
Non sembra il tempo dell’uomo
lontano, invece pare anch’esso
mutar, come la stagione del clima
che cadenzando si sa donar.
Il lento e crepitante danzar
della vita sopra incredibili distanze
che sospinge e vince e con danze
muta il placido sentir del vin
e del buon nutrimento ch’esso
accompagna in ogni istante.
Così è beato il tempo estivo, che
accompagna la stagione ed il caldo
mette insieme il lavoro ed il riposo
ma è il riposo in questa stagione
che sta a difesa del ben vivir
che cerca ancora nel sentier quell’aupò
che vuole viver ancora nella forza
del tempo sospeso, che vince
che vince, ancor aità gli audaci
ed è gentile e verace e par si distingue
per la capacità del poeta di saggiar
che tace, e non è invero convinto
il sonator delle lire, che il tempo
convenuto sia di quello che aude.
Ma la canzone ridipinge e tinge
che sembra allor che vinca il tedio
ed è la poesia che trasfigura e dirige
il movimento del laure e del martello.
E’ la poesia che accompagna la stagione.
Infatti tutto questo
è invenzione e incanto
che vuol rendersi capace
di grande invenzione
trasfigurando l’uomo in ciò
che lo migliora lontan dal vanto
e ancor lo fonda come amplesso gentile
in quel che lo rende genitore
e padre di molte figli come lettori
e son le poesie scuole insigni
in cui figli di figli s’ammaestran
ancor, gentili e leggeri come
fuscelli d’estate nel vento del nord.
Commenti
Figli sparsi sono le poesie, viaggiano nel mondo in qualunque stagione regalando emozioni e lezioni di vita, molto bella, complimenti!