Steso di getto ripensando alla passeggiata quotidiana e alle rovine rurali in cui mi imbatto . Ottave di endecasillabi rimati in ABABABCC (ottava toscana).


Incedo nel mio inutile passeggio
senza una meta in solitari campi
seguendo del cardiologo dileggio
secondo cui stancarmi fino ai crampi
il cuore faccia stare meno peggio
e nonostante il rischio degli inciampi
mi aiuti per un sano respirare
e il ritmo possa pur stabilizzare.

Paesaggio prevalente che ho dinanzi
ulivi, macchie e terre abbandonate
e come nei più tristi dei romanzi
rurali costruzioni rovinate
d'antichi insediamenti vuoti avanzi
con nude vecchie pareti crollate,
paesaggio desolato, diroccato,
perfettamente a me sintonizzato.

Cammino e mentre giro gli occhi intorno
mi rendo conto d'esser proprio uguale:
reliquia di che fui remoto giorno
quando sognavo d'essere speciale
e di bei sogni procedevo adorno;
tra mie chimere la più celestiale:
una moretta con gli occhioni verdi
e il sorriso in cui il senno tutto perdi.

Quanto dannato tempo ch'è passato
in cui sognai sovente tal fanciulla
persino mentre in altre ero imbrigliato
badando sempre a non palesar nulla
anche se ad ogni incontro emozionato
il cuor si rilassava come in culla,
come se fosse nella giusta stanza
pronto per una lunga e dolce danza.

Però lei mai sarebbe stata mia
com'io del resto suo certo non ero;
è sempre stata solo fantasia;
solo amicizia, ma dentro ero fiero
d'essere amico d'una poësia,
perché quest'è lei, giuro, son sincero:
un concentrato di tante bell'arti
di cui non puoï non innamorarti.

Intanto le rughe e i capelli bianchi,
gli errori e i miei miseri fallimenti
han reso tutti i miei passi più stanchi,
han reso inutili i miei sentimenti
lasciandomi invalido scaldabanchi
votato a un futuro fatto di stenti
tanto che a volte mi fa consolare
l'idea che non dovrà troppo durare.

Somiglio in toto a questi casolari
con il mio cuore tutto diroccato;
quello che rende i miei pensieri amari:
non potrò dar, quel ch'ho desiderato,
a sue esigenze stabile riparo;
con il mio tetto del tutto sfondato
non posso salvarla dalle intemperie,
dalle miserie, dalle cattiverie.

Esserle per sempre un porto sicuro
sarebbe la mia più grande ambizione,
felicità vorrei darle, lo giuro,
serenità, vita dolce e passione,
per ogni avversità farle da muro,
appartenerle con abnegazione
e mentre in ogni cosa ci aiutiamo
dirle ma anche mostrarle quanto l'amo.

Purtroppo invece non posso offrir niente
che sia degno di lei, brillante stella
nonostante la mia passione ardente
per lei che vedo coraggiosa e bella
artista calda, dolce, intelligente
con raffinata, armoniosa favella.
Spesso mi chiedo se un dì capirai,
dopo la mia fine, quanto t'amai.


28/03/2023
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Profilo Autore: ioffa  

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Commenti  

Axel
+1 # Axel 19-11-2023 21:13
Canto degno di un troubador, sfortunato, onesto dal cuore grande ma diroccato. Le strofe lunghe ma volano aiutate da una bella metrica e da quadri ancora divertenti
ioffa
# ioffa 19-11-2023 21:34
Grazie :-)

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