Sonetto di endecasillabi di quinta, quartine a rima incrociata e terzine a rima specchiata.


Fratellino, son venuto a trovarti
ed è risaputo che non ci vengo,
che notoriamente fede non tengo
e dacché sei morto, per me parlarti

non ha senso alcuno, mentre pensarti
è dolor che dentro il cuore trattengo,
un'assenza triste che mal sostengo
nella vita fatta solo di scarti.

La gatta di cui solo tu riuscisti
a trovarmi il modo di non lasciare
che la sofferenza mi tenne a bada

giace nella terra, sole e rugiada
filtran nel suo buio: venne a spirare
dieci mesi dopo che tu moristi.

02/11/2023

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Profilo Autore: ioffa  

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