come e perché ci siamo adattati
a tante memorie
‒ perché tutte quelle lingue che non consolano ‒
che si fa fatica a trovare
dagli occhi lasciati
a morire di fame sui fondali.
per un attimo le vedo
sogghignare nel caos della tua scrivania
mentre chiudi il dolore nel cestino
insieme a un coagulo d'amore.
avremmo dovuto mettere
l'orgoglio da qualche parte intestina
e chiamarle tutte (le memorie)
fare la scelta e suicidare
quelle innestate in rami analfabeti.
perdonaci, ruga scolpita di Penelope
mito di terra a riavere lo sposo
‒ noi siamo solo recidive astrazioni
per questo ci cancelleranno dalle leggende.







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Profilo Autore: Rita Stanzione*   Sostenitrice del Club Poetico dal 18-07-2015

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Commenti  

blow87
# blow87 06-12-2024 09:16
ci siamo cancellati tutti o quasi, ma magari non cancelleremo questi versi.
ciao

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