Ingabbiata
tra le foglie
 del platano,
lucetta
dai polsi
corallo

 il ciclopico samovar evanescenza.

A stupire i cuori
 a scaldare di afa la sera,
il senso
del viaggio
e il perché
 della sosta.



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Profilo Autore: Alberto Automa  

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Commenti  

Franco
+1 # Franco 24-08-2012 09:52
Mi piace... Fr.
Nadezhda/Speranza
+1 # Nadezhda/Speranza 24-08-2012 19:57
allora...vediam o un pò. il titolo ovviamente mi ha incuriosito, il samovar che sarebbe un contenitore a forma di anfora è in uso anche da noi, la parola stessa vorebbe dire - ( samovar - cuoce da solo ) e si prepara l'acqua calda per il tè. :) detto questo la poesia è molto bella, originale è nel tuo stile che si riconosce alla grande. +5
scoria
+1 # scoria 25-08-2012 21:01
Alberto, non mi è piaciuto molto il finale, con tutti quegli infiniti....ma l'idea dell'importanza della sosta, intesa anche metaforica come "passaggio" da una fatica-tappa all'altra della vita è molto bella.
Rita Stanzione*
+1 # Rita Stanzione* 27-08-2012 18:06
Un viaggio fantastico ogni tua poesia, bravissimo
Alberto Automa
# Alberto Automa 27-08-2012 23:56
...grazie di cuore... Un samovar come un albero-poesia notturno, dal quale sfugge una piccola luce un po' zingara... Un abbraccio :-)

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