All’albor dell’esistenza
donna fu il soffio di vita
che animò l’uomo e il grembo suo.
Dall’or lo generò,
ma dopo l’inizial vagito,
dell’immemore, l’oblio.
Tracotanza nel pensar
lui principe ella suddita;
non l’essere effimero
di fine acume
è la femminile indole;
ammaliante il suo agir.
Nelle tempeste della vita
se il timone a lei si lasciasse
la rotta giusta riuscirebbe a tracciar
e in mete tranquille sarebbe ad approdar.
Essenza celeste, ahimè, liei non è
e debolezze e peccati dell’umano
anche essa ha…
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Ciao...^.^