Eterna nella sua storia.
Un vissuto da grande signora.
Quanto sangue è scorso per le sue vie,
quanta presunzione nei suoi scranni potenti.
Le canzoni popolari fanno da padrone
a uno scenario di cotanta beltà
ed il romanticismo si unisce al moderno,
la pace contrasta la violenza,
la grandiosità di imperiali beni,
tramandati da tradizioni secolari,
sovrasta la pretesa di una metropoli che non sarà mai futura,
ma rimarrà sempre all’ombra della sua potenza austera
che ha guidato secolari gesta
di uomini più o meno amati
e i decantati colli,
potenti guardie a guisa di una ricchezza immensa
ci ricordano ancora oggi
che questa è la nostra città:
un’ospite immensa che non crollerà mai,
testimonianza viva dell’eterna passione
che ci guida e ci riempie di orgoglio.
Il Tevere rabbioso scorre ancora nelle vene capitoline
e la papale cupola sovrasta e benedice un popolo straniero
ma ospitale nel contempo
e mentre un tram percorre lo storico suolo,
un timido calesse ci riporta indietro nel tempo
ed è un ricordo dolce in questo caos romano
Commenti
mi unisco agli elogi e alla romanità dell'autrice!!!
una dedica condivisa ed aprrezzata.