Astuta come una volpe;
feroce come una tigre.
I suoi morsi
dilaniano bianche carni.
Sembra appagarsi
di un lauto pranzo.
Il giorno dopo
attaccherà gli organi 
ricrescenti,
facendo ancora scempio.
Nell'illusione
di espugnare
l'ultimo fortino;
l'anima
vigilata dal pastore,
guarita dal peccato,
pascola docile,
come pecorella 
sul prato.
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Profilo Autore: Fedel Franco Quasimodo  

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Commenti  

poesie profonde
+1 # poesie profonde 12-06-2020 20:25
Nella vita non bisognerebbe mai essere cattivi e tantomeno illudersi o darsi importanza anche se non si è nessuno, ma bisogna semplicemente fare quello in cui si crede che fa bene a noi e pure agli altri, possibilmente. Trovo che il verseggio sia molto intenso
Michelina
+1 # Michelina 13-06-2020 16:39
Penso alcune persone che apparentemente sono amorevoli, invece sono delle iene, vera.
Enrico Barigazzi
+1 # Enrico Barigazzi 13-06-2020 17:51
Molta saggezza in questa poesia così ben fatta.

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