– Parte III –
Fra Felice
Prima di proseguire nel racconto vorrei parlarvi di un altro fenomeno paranormale.
Da bambino fino a gioventù inoltrata mi capitava spesso di rivivere alcuni momenti, mi accorgevo che il presente che stavo vivendo lo avevo già vissuto tanto da ricordare di aver fatto le stessissime azioni e detto le stesse parole. Questo mi aveva incuriosito, tanto da fare studi sulla reincarnazione.[1]
A partire da Platone e confermata da tutta la letteratura scientifica, ad oggi la carne risulterebbe che non possa riprender vita, per cui non resta che riversare tutte queste considerazioni sull’ immortalità dello spirito.
Quindi non resta la convinzione che: “Il tutto è dovuto alla esigenza umana di credere ad una possibile continuazione della vita oltre la morte”.
Come vedete, anche in questo campo la letteratura scientifica e il credo religioso si sono ampiamente dilungati disgiuntamente.
Però . . .
Erano trascorsi circa 150 anni dai primi episodi che giunge a Castel di Torre un giovane frate, fra Felice, bravo, disponibile, accorrente e generoso e per questo tutti gli volevano un gran bene. Era di supporto al Priore nella chiesa dell’Assunzione che dava proprio sulla piazza.
Fra Felice era solito trattenersi anche oltre l’imbrunire a leggere il breviario nel parco lì adiacente. Una sera, sbiancato in volto in preda all’agitazione, tornò di corsa in chiesa e raccontò al priore di aver sentito una voce nel parco e che aveva visto una figura in trasparenza, il frate priore lo rassicuro e siccome aveva letto e sentito delle apparizioni gli consigliò di non andare più nel parco.
Superato lo sgomento, il ricordo di quella voce dolce e soave, quasi familiare, lo attraeva tanto da ritornarci più volte e non faceva altro che raccontarlo continuamente a tutti, diceva di vedere e parlare con una figura trasparente che conosceva da tanto e che per la quale provava un forte richiamo.
Così il padre Priore, conoscendo la semplicità e trasparenza disarmante di fra Felice e soprattutto per proteggerlo da eventuali derisioni lo fece trasferire al Convento.
Lì conobbe padre Paolo, anch'egli studioso ed esoterico, convinto che fra Felice fosse preda di energie negative, lo spinse in uno stato di sublimazione[2] con intese meditazioni.
Incontro mistico
Dopo un momento di confusione mentale, sotto analisi, fra Felice vive una esperienza subliminale entrando in contatto con uno spirito luminoso che lo accoglie a braccia aperte e lo rassicura. Non gli chiede cosa ci facesse lì perché onnisciente ma gli dice:
“Fra Felice,
il richiamo che senti non è parte di questa tua esistenza,
non sei ancora giunto alla tua finalità.
Il senso della tua vita terrena è quella di portare agli uomini
la pace,
l’amore,
la fratellanza.
Rimettiti in cammino e segui la parola di Dio”.
Così di fra Felice si seppe solo che dopo un periodo di meditazione, trascorso tra gli eremi di Pulsano, vagò senza sosta tra le genti donando tutto sé stesso, la sua semplicità e la sua generosità d'animo.
* * *
Epilogo
Il dott. Roland, con il tono di voce di chi con rammarico sta per concludere, continua:
"Nonostante la mia dedizione per questa storia, non ho trovato altro in merito, per cui il racconto sembrerebbe essere finito qui se non fosse per il fatto che ho continuato a visitare quel parco soffermandomi davanti al monumento nella speranza di riavere un contatto.
Mai niente di tangibile anche se percepisco ogni tanto una presenza.
Come in questo momento . . .
“Scusate.
Mi sento frastornato!
Gentilissimi tutti che mi state seguendo, sono confuso,
questa storia mi ha così preso che mi sembra di averla vissuta in prima persona.
Hem! Hem! La presenza è qui,
adesso,
proprio affianco a me,
sembra sia proprio lei, Amina.
Ho un groppo in gola,
non ho paura,
. . . non riesco nemmeno a pensare.
Vedo e sento Amina che mi tende la mano e con parole dolci mi rassicura.
Ho, ho, ho una fitta al cuore. . .”
I partecipanti al convegno rimangono disorientati e magnetizzati dalla storia e, nell’incertezza che fosse una messinscena, restano immobili e attoniti mentre il prof. Roland si accascia lentamente sul tavolato del palco.
Nella mente del professore, in un evidente stato di N.D.E.[3], rimbomba la voce di Amina:
“Roland, Roland,
mi amavi, e questo bastò a sconfiggere
l’inesorabile dissolvenza della morte.
La cattiveria ci tolse i corpi
ma non l’amore e la dolcezza
che ancora oggi non ci abbandona.
Il nostro Sentimento
ha oltrepassato il tempo,
vivendo di speranza
ai piedi di un monumento,
in un giardino sperduto sulla terra.
É giunto finalmente il momento
di ricongiungerti con la tua anima perduta,
solo così sarà possibile raggiungere insieme,
l'infinito”.
Nella mente di Roland si affollano i pensieri:
"Mi sento diverso.
Il buio mi circonda,
la percezione di una presenza amica mi conferisce una pace mai provata.
I sensi si acuiscono nel contempo mi assale ansia e curiosità.
Ora la calma . . .
Una luce intensa mi avvolge,
mi sento proiettato verso una nuova dimensione,
un mondo diverso a me del tutto sconosciuto.
La razionalità terrena non vuole abbandonarmi e
rivedo in un flashback tutte le mie vite passate.
Mi sembra di vivere un sogno e scrollo la testa per forzare il risveglio.
Piano piano mi sento leggero quasi potessi galleggiare nell'aria . . .
fluttuo.
Provo pace, gioia, amore,
è una sensazione meravigliosa.
Sento la voce che riconosco bene quella di Amina che mi dice:
“E’ questa la vera vita, quella che non finisce mai”.
Provo una forte emozione e perdo progressivamente la mia personalità,
il mio ego,
il mio corpo e ogni cosa che mi lega al mondo terreno
fino a diventare
Spirito.
Mi sento parte di ogni cosa . . .
parte dell'infinito stesso."
* * *
Telegiornale della sera
Edizione speciale: ”Una notizia tragica, si è spento il noto psicologo scrittore Dave Roland”.
“É deceduto a causa di un infarto cardiaco avvenuto durante la presentazione del suo ultimo lavoro”.
Fine
Grazie per aver seguito la storia fino alla fine.
[1] La cultura religiosa orientale, per reincarnazione intente una trasmigrazione dell'anima in altri corpi e la rinascita dello spirito di un individuo, in un altro corpo fisico, trascorso un certo intervallo di tempo dopo la sua morte terrena.
Alcuni sostengono che la reincarnazione è una specie di possessione temporanea di un corpo vitale da parte di anime che per motivi indefiniti non riescono a completare il loro ciclo di purificazione per accedere alla vera vita spirituale.
La fede Cristiana parla di Risurrezione ed è certamente riferita al ritorno in vita di Gesù Cristo, ma esprime anche il convincimento della "risurrezione dei morti". Dal Credo: Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
La religione cattolica fa una netta distinzione tra Spirito, Anima e Corpo. L’Apostolo Paolo così scrive: “Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo” (1Ts 5, 23). Qual è la differenza tra Corpo, Anima e Spirito? – Missionarie della Divina Rivelazione
[2] In psicoanalisi, la sublimazione è un meccanismo che trasferisce energie psichiche negative su di un piano superiore. Potrebbe essere definita come l‘arte della trasformazione dei contenuti psichici. Il processo della sublimazione in campo religioso, spirituale avviene al più alto livello attraverso la preghiera e la meditazione.
[3] Near Death Experience: Le esperienze ai confini della morte.